Si chiama INNengine, è una rivoluzione nel concetto motoristico tradizionale e può risolvere tutti i problemi di consumo, vibrazioni e stabilità per realizzare i droni ambulanza ipotizzati da anni e mai arrivati a fasi produttive realistiche. Ecco il perché
Sono almeno 6 anni che si parla di ambulanza drone: un veicolo a guida autonoma che possa raggiungere un ferito per prestare il primo soccorso in maniera facile, veloce ed eventualmente trasportare il paziente all’ospedale con rapidità. Ne sono stati precursori gli israeliani, con diversi esempi di ambulanza volante capace di accedere ad un campo di battaglia e di portare via un soldato ferito in autonomia. Ma tutti i test fatti fin’ora non hanno mai portato ad un progetto realitsico. Ma tutto può cambiare.
I problemi da risolvere: peso e autonomia
Utilizzare per queste attività un motore elettrico è sembrata sempre la via più semplice. Il motore dei droni, un po’ più grande, può aumentare la portanza, ma richiede un enorme quantità di batterie per autonomie di volo sempre e comunque sotto i 60 minuti. Troppo poco, soprattutto se la velocità di crociera è bassa. Mezzi del genere possono andare bene in un campo di battaglia, forse. Anche perché riportare un ferito in un posto sicuro, in quelle condizioni, non è di certo facile. Quindi i problemi da risolvere sono la loading capacity (il peso complessivo da muovere) e l’autonomia in raggio chilometrico (la distanza massima dove il velivolo può arrivare per poi tornare indietro al punto di partenza).
Un motore che cambia il paradigma: INNengine
Per questo motivo sta riscuotendo enorme successo e curiosità il lavoro svolto dalla INNengine, startup spagnola che ha studiato un motore innovativo, e-REX. Si tratta di una unità a combustione teoricamente a 2 tempi con cilindri contrapposti. Questo significa che in realtà, durante ogni tempo di azione del cilindro, vengono svolte due attività uguali e contrarie. Il che riduce fortemente l’inquinamento e raddoppia la velocità delle azioni svolte. E’ un motore a “1 tempo” con efficienza enorme, sostenibilità, e un peso ridottissimo. Un motore da 700cc pesa infatti solo 35 Kg.
Zero vibrazioni e compatibilità con l’idrogeno
E-REX di fatto è un quattro cilindri che funzionano contrapposti, azionando non degli alberi a motore ma dei dischi a camme rotativi. I cilindri condividono le camere di combustione per la miscela aria carburante. Questo significa che non c’è bisogno di valvole, testa, camme eccetera. I cilindri scorrono dentro a delle guide, sono a contatto con il disco a camme rotante, trasmettono il moto senza bisogno di leveraggi, e possono quindi funzionare con elevato rapporto giri/min. La mancanza di questi componenti rende il tutto privo di vibrazioni e rumori.
E adesso? Corsa all’investimento e rischi
A questo punto non si può dire che la tecnologia sviluppata dall’uomo non abbia trovato la soluzione giusta per tutti i problemi che affliggevano la grande idea di volare con i mezzi di emergenza. Non più solo elicotteri HEMS per grandi e importanti missioni di soccorso, ma anche velivoli leggeri, compatti, economici e capaci di effettuare tratte di volo singole con discreta rapidità e totale sicurezza. Siamo vicini alla rivoluzione nel modo del trasporto sanitario?