Cosa bisogna sapere e conoscere per gestire al meglio le complicanze di un parto precipitoso in ambiente extra-ospedaliero?
Il parto precipitoso è un evento fisiologico che non deve mai spaventare il soccorritore. L’unico modo per imparare a gestire questa situazione è formarsi al meglio e prepararsi rispetto ad un evento naturale, che però come volontari e come sanitari siamo raramente pronti ad affrontare: vuoi per il numero di casistiche ridotte, vuoi per una ridotta percezione dei rischi che si possono generare durante questi momenti, l’evento della nascita di un bimbo in ambulanza non fa parte della classica formazione avanzata dei soccorritori. Ecco perché un corso specifico può tornare utile a memorizzare procedure, manovre e concetti di base da mettere in pratica quando necessario.
Il primo punto: formarsi con chi conosce queste situazioni da sempre
Il primo aspetto di un parto precipitoso da rammentare è che – all’inizio – manca sempre un soccorritore sulla scena. Il primo contatto fra la partoriente, chi l’assiste e il 118 è infatti l’infermiere di Centrale Operativa, o il tecnico di centrale operativa. Per questo motivo diverse Regioni italiane hanno sviluppato delle IPA (istruzioni pre-arrivo) che permettono agli astanti di gestire il parto precipitoso in sicurezza, o di aiutare i soccorritori a individuare le complicanze operative più importanti. Complicanze che, poi, deve essere il team di soccorso a saper gestire grazie ad un training adeguato. Ecco perché la formazione sul parto precipitoso deve sempre essere effettuata anche con personale dei reparti di Ostetricia e Ginecologia. Rescue Press nel suo corso dedicato al parto precipitoso ha lavorato in primis con le ostetriche e i ginecologi dell’Ospedale Maggiore di Parma, insieme agli infermieri della SIIET, la Società Italiana degli Infermieri di Emergenza Territoriale.
Non solo procedure cliniche, ma anche procedure tecniche: perché i pazienti da trasportare sono due!
Come rivelato dalle statistiche, negli ultimi anni i casi di parto precipitoso e di parti programmati in ambiente extra-ospedaliero sono aumentati in maniera significativa. La riduzione dei punti nascita ha acuito la sensibilità e la necessità di formazione specifica. I dati ISTAT dicono che nel 2021 sono state circa 500 le nascite di bambini fuori dall’ospedale. Chi opera in emergenza territoriale deve ormai formarsi in maniera specifica sulla gestione di un neonato e di una partoriente. Non solo della nascita vera e propria, ma anche dell’espulsione della placenta, del clampaggio del cordone ombelicale, e bisogna conoscere bene anche le problematiche di ulteriori o eventuali situazioni critiche: le emorragie post-partum, i principi di ipotermia, i rischi connessi al trasporto. Nulla deve essere lasciato al caso
A cosa serve un corso sul parto precipitoso?
Per raccontarvi i motivi che ci spingono a rinnovare il corso sul parto precipitoso (che quest’anno si terrà anche a novembre, con due sessioni fra cui scegliere) abbiamo deciso di riportarvi la storia di uno dei discenti che hanno partecipato al corso sulle IPA e sul parto precipitoso del 22 aprile scorso. Chiamato su una donna in travaglio con forti dolori, l’equipe sanitaria di un’area del nord Italia si è infatti trovata di fronte ad una fase avanzata di travaglio, con un neonato che si è presentato al mondo in anticipo e con il cordone ombelicale attorno al collo. L’equipe – lavorando di concerto – è riuscita a far nascere il bimbo senza complicanze, ma si è subito resa conto di una importante emorragia in atto dall’utero materno. La donna ha infatti perso più di 1.8 litri di sangue. In questa fase l’infermiere Angelo (nome di fantasia) ha praticato le manovre apprese durante il corso per calmare l’utero e ridurre il sanguinamento. Risultato: la madre nonostante 2.1 litri di sangue complessivi persi, è riuscita a raggiungere l’ospedale e a superare le complicazioni. Con un parto avvenuto a 48 chilometri dal reparto di maternità, la formazione appresa durante il corso è stata fondamentale.
Quindi, un suggerimento per tutti i soccorritori
L’obiettivo di un corso sulla gestione del parto precipitoso non è solo quello di coadiuvare la partoriente nel momento fisiologico del parto. E’ necessario fornire strumenti e conoscenze pratiche per la gestione del parto fisiologico e di alcune complicanze, sviluppando alcune macro aree con simulazioni avanzate. Gli ambiti da approfondire sono quindi diversi, e partono dal momento in cui la Centrale Operativa riceve la chiamata, fino al momento in cui il neonato e la madre non sono arrivati nel reparto ospedaliero di maternità.
Quindi su cosa bisogna formarsi e prepararsi?
-
- Teoria sul parto extra-ospedaliero: complicanze di un momento felice;
- Come riconoscere gli elementi di criticità per un adeguato allertamento;
- Il supporto ecografico: quando può essere utile, chi lo può sfruttare al meglio;
- Le istruzioni pre-arrivo: gestire il parto a voce e con strumenti tecnologici innovativi;
- La gestione e il trasporto del neonato: la sicurezza nella movimentazione durante il viaggio;
Partecipa al corso presso il SIMULA HUB ed esercita la tua manualità in queste situazioni
-
- Parto fisiologico con manichini per la simulazione avanzata;
-
- Espulsione della placenta e gestione del neonato;
-
- Complicanze: rottura dell’utero, emorragie interne, emorragie post partum
-
- Comunicazione con la partoriente in casi critici
-
- IPA e strumenti per la valutazione a distanza
-
- Trasporto: approccio ai punti critici e alle regole primarie da rispettare
Rescue Press ha la grande fortuna di lavorare con professionisti appassionati e dediti alla diffusione delle migliori competenze ed esperienze. In questo corso dedicato al parto pre-ospedaliero i discenti avranno il piacere di lavorare con medici, ostetriche, infermieri e tecnici del soccorso specializzati come:
-
- Ariane Kiener, medico specialista in ginecologia, reparto di maternità dell’Ospedale Maggiore di Parma;
-
- Linda Cacciaguerra, capo ostetrica del reparto di maternità dell’Ospedale Maggiore di Parma;
-
- Marco Vitali, infermiere responsabile della formazione IPA, Centrale Operativa Servizio 118 Romagna;
-
- Alex Uccelli, Vigile del Fuoco e soccorritore specializzato in formazione sull’estricazione e l’immobilizzazione;
Il programma del corso
- 8.30 – Welcoming: presentazioni e costituzione gruppi
- 9.00 – Fisiologia ostetrico-ginecologica di base – Gestione delle manovre neonato e fasi del travaglio (parto spontaneo) – Gestione della distocia di spalle
- 10.00 – IPA e strumenti per la valutazione dei pazienti ginecologici e neonatali a distanza
- 11.00 – Piccoli aspetti medico legali (non indifferenti) – Taglio del cordone ombelicale (clampaggio) ed espulsione della placenta
- 12.00 – I segnali di un aborto e l’approccio psicologico al paziente – Complicanze: gestione emorragia ostetrica, emorragia post partum, distocia di spalle
- 13.00 – Pausa pranzo
- GRUPPO A – Parto precipitoso spontaneo in ambiente simulato
- GRUPPO B – Parto precipitoso con complicanze in ambiente simulato
- GRUPPO C – IPA (postazione a distanza con telefonata)
- GRUPPO D – Complicanza emorragica post partum con simulazione
- GRUPPO E – Trasporto: approccio alla sicurezza del viaggio
- GRUPPO F – Ecografia: eco FAST nell’emo-peritoneo