È stata realizzata in Italia la prima barella per il bio-contenimento contro il Covid-19 che migliora il trasporto dei pazienti e la protezione dei soccorritori. Ecco come funziona.

Il primo sistema di trasporto infetti da covid-19 per ambulanza che può essere reclinato, permettendo ai pazienti una migliore respirazione. L’idea, nata a Bologna, e perfezionata grazie ai soccorritori.

BOLOGNA – La pandemia da Covid-19 ha costretto i soccorritori a vivere condizioni di pericolo e disagio davvero terribili. Dalla raccolta delle esigenze dei volontari che in ambulanza trasportano e curano i pazienti malati in tutta Italia è nato il progetto STBC di Ferno, azienda della provincia bolognese che progetta e vende presidi sanitari in tutto il mondo. La determinazione degli ingegneri italiani ha fornito un primo dispositivo che risolve i problemi di trasporto dei pazienti affetti da polmonite bilaterale per SARS-COVID19. La barella pensata in Emilia riduce i disagi patiti dai soccorritori e i rischi di contagio incrociato, ovvero la possibilità di prendere il COVID-19 durante un trasporto in ambulanza per una sanificazione non perfetta.

Il bio-contenimento pensato per i pazienti fragili

Oggi tutti i sistemi di biocontenimento in commercio sono adattamenti di strumenti usati nei trasporti aerei, o in situazioni tattico-militari. STBC è stata realizzata da zero, per il trasporto nelle ambulanze civili, dove i pazienti sono spesso anziani e hanno maggiori difficoltà a respirare in posizione sdraiata. “Abbiamo superato tante difficoltà e fatto centinaia di test di certificazione prima di raggiungere la perfezione che cercavamo” racconta Enrico Carletti, Amministratore delegato di Ferno Italia. “Siamo partiti dal fatto che il paziente con problemi polmonari ha bisogno di essere trasportato in posizione semiseduta. Nessun barellino anti-covid lo permette, in sicurezza. Ma non potevamo dimenticare la sicurezza, così abbiamo pensato ad una struttura semi-rigida: superati tutti i crash-test, abbiamo deciso di lanciare il prodotto sul mercato mondiale”.

Massima sicurezza per i soccorritori, primi attori del sistema da proteggere

“L’obiettivo che non dimentichiamo mai – continua Carletti – è la protezione dei soccorritori, per questo andiamo fieri dei nostri dispositivi. STBC è efficace per ore, permette di operare sul paziente a quattro operatori contemporaneamente, è stato costruito con i migliori materiali possibili, e soprattutto, può essere sganciata dalla barella e portata in Pronto Soccorso in pochi secondi, liberando così l’ambulanza per altri servizi di emergenza. Abbiamo pensato che creare un sistema interscambiabile fosse l’unica via per aiutare i sanitari a ridurre le code delle ambulanze che ormai siamo abituati a vedere ogni giorno in TV. Oggi un paziente covid non può essere lasciato in attesa se non in ambulanza, esponendo a tanti rischi troppe persone. Con STBC speriamo di dare un contributo efficace alla lotta contro questo virus, a rendere più normale la vita quotidiana di tutti i soccorritori”.

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