Ci sono sempre più innovazioni indossabili dai soccorritori, e ogni device può migliorare la sicurezza e l’operatività della squadra di emergenza. Cosa si può fare oggi con una bodycam? Abbiamo visto all’opera i device Hytera distribuiti da Advantec.
TORINO – Ci sono tante situazioni in cui il soccorritore vorrebbe avere un angelo custode al proprio fianco. Interventi in zone degradate, dove la divisa è un pericolo per chi la indossa, oppure situazioni estremamente complesse dove sarebbe necessario avere un parere da parte di colleghi più esperti, o specializzati. Sono tanti i casi in cui un operatore del 118 si può trovare in estremo pericolo o in estrema difficoltà. Ecco perché nel mondo, negli ultimi anni, sono stati lanciati diversi test con videocamere indossabili, ovvero le body-cam. Questo device, nato in ambiente tattico-giudiziario, è sempre stato usato per garantire agli operatori delle forze dell’ordine una tutela rispetto all’operato in ambito penale. Le body-cam, infatti hanno sempre registrato gli interventi di polizia affinché la centrale potesse stoccare queste immagini e renderle disponibili agli inquirenti in caso di esposto-querela. L’importanza di queste telecamere indossabili è cresciuta tantissimo negli anni, tanto che oggi sono decine i comandi di Polizia Locale che usano bodycam nei propri interventi, in modo organico e continuativo, per le più disparate situazioni.
Ma le bodycam fanno molto di più che registrare…
A fianco di questa tecnologia però si sono sviluppate diverse integrazioni che oggi rendono lo strumento body-cam indispensabile anche nel soccorso sanitario. I primi esempi di implementazione sono arrivati da Israele, dove la Magen David Adom – la Croce Rossa Israeliana – usa le bodycam per i first-responders in moto medica. Il loro intervento permette di avere una visione rapida della scena, perché le telecamere scattano una foto ogni 5 secondi e vengono visualizzate in tempo reale dalla Centrale Operativa, che può decidere quanti e quali mezzi inviare sulla scena dell’intervento a supporto del team laico. Ma nel tempo le bodycam hanno iniziato a fare sempre più cose: registrazioni di video, live streaming, possibilità di connessione alla radio per la gestione delle comunicazioni vocali come un normale microfono/altoparlante e addirittura come terminale radio LTE autonomo in tecnologia PoC (Ptt Over Cellular) affinché dalla Centrale Operativa un medico o un infermiere di area critica possa comunicare ai soccorritori come operare.
Che caratteristiche deve avere una bodycam per essere utile ad un equipaggio del 118?
Ma quali caratteristiche deve avere un device per essere efficiente in un servizio di emergenza sanitaria? Ne abbiamo parlato con Raniero Bernard, CTO di Hytera-Advantec. “Oggi avere una body-cam per la sicurezza dei soccorritori è fondamentale. Un terminale che integri Bluetooth, terminale LTE, videocamera e microfono, permette di comunicare con la centrale riprendendo la scena del soccorso. Non solo per un supporto immediato, ma anche per rivedere cosa è stato fatto nell’intervento”. Advantec distribuisce in Italia il marchio Hytera con innovative body-cam multifunzioni in continua evoluzione come i modelli VM780 con obiettivo orientabile, la VM580D piccola e leggera e le novità in arrivo come la VM690-PRO con visione notturna a colori e stabilizzazione video basata su micro-gimbal integrato e la VM750D con sensori integrati in grado di generare allarmi automatici come il sensore di verticalità “uomo morto”.
Infine, tutte le recenty body-cam Hytera dispongono di un pulsante PTT per comunicare con la centrale in piena sicurezza e garantiscono dalle 8 alle 11 ore di autonomia con registrazione in continuo, in full HD.
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Ma a fianco delle bodycam? Le nuove radio LTE supportano Android
Quello che può completare l’equipaggiamento di una squadra del 118, dal punto di vista tecnologico, è sicuramente una radio multimodo. Il sistema Advanced Radio di Hytera rappresenta una pietra miliare nei sistemi ibridi. Con il suo terminale LTE integrato, le radio multimodo commercializzate da Advantec possono gestire le classiche comunicazioni PMR in banda UHF o VHF nonché dati e comunicazioni via rete 2G-3G e 4G (LTE), permettendo di installare sui device anche app e sistemi di comunicazione avanzati. La copertura garantita da questi devices è tale che permettono di realizzare anche missioni internazionali senza alcuna caduta di connessione o tracciamento. I device Hytera, infatti sono stati usati dalla Croce Rossa Italiana per la missione umanitaria in Ucraina, dove sono stati consegnati beni di prima necessità alle persone bisognose nella zona di frontiera. I convogli sono stati tracciati e avvisati in tempo reale dalla centrale di monitoraggio italiana, che ha potuto comunicare via radio con gli equipaggi proprio grazie a questi device altamente innovativi che garantiscono comunicazione in qualsiasi condizione.