Una situazione atipica e pericolosa si sta affacciando in Lombardia. Convenzioni meno remunerative, meno volontari, e le associazioni iniziano ad entrare in crisi. A rimetterci subito sono i lavoratori.

MILANO – Un Pronto Soccorso senza medici che aspetta i pazienti da un servizio ambulanze senza soccorritori. Se non fosse una situazione estremamente critica, sarebbe da tradurre in un atto unico di Samuel Beckett. In realtà c’è una situazione di fondo grave, da risolvere il prima possibile.

Meno convenzioni, meno i dipendenti, meno aiuto al territorio

La CGIL Funzione Pubblica di Milano ha diramato una nota con cui si segnala il rischio di chiusura per la Croce Viola di Rozzano, una realtà che fino a quest’anno ha impiegato 14 soccorritori dipendenti per assicurare servizi di ambulanza in emergenza e di trasporto sanitario fondamentali per l’area sud di Milano. I tagli annunciati (che dimezzano il personale) sono dovuti – si spiega – alla mancata adesione alla convenzione H24 con AREU. Per turni così lunghi e feriali non ci sono mai volontari disponibili, ed è sempre necessario contrattualizzare dei soccorritori affinché siano coperte al meglio le convenzioni, che garantiscono alle associazioni di volontariato la sopravvivenza.

Oltre alla perdita di lavoro, c’è un territorio che perde un servizio

“Lunedì 29 novembre – si legge nella nota – il consiglio di amministrazione della Croce Viola di Rozzano ha comunicato ai propri lavoratori un probabile imminente ridimensionamento del personale. Salvo “interventi miracolosi” l’attuale organico di 14 lavoratori – dopo la rinuncia alla convenzione H24 – verrà dimezzato entro il primo gennaio 2022.  I lavoratori tempo che questo ridimensionamento possa portare, in tempi brevi, alla chiusura della storica associazione rozzanese. Tale prospettiva era già stata discussa in Consiglio Comunale nel mese di ottobre, senza che la giunta prendesse alcun provvedimento”.  “Dopo due anni di pandemia – continua CGIL – in cui i lavoratori della Croce Viola di Rozzano si sono spesi per salvaguardare la cittadinanza, sembra assurdo che vengano abbandonati al loro destino. E’ incredibile che la cittadinanza non sia a conoscenza della possibilità di perdere un presidio fondamentale per la salute. Noi della FP CGIL Milano abbiamo già chiesto di incontrare con urgenza l’amministrazione della Croce Viola. Bisogna salvare gli operatori di un servizio, quello di emergenze e soccorso, fondamentale per la tutela della salute pubblica e della vita stessa delle persone”. Nel frattempo Croce Viola Rozzano ha attivato anche una raccolta fondi per sostenere le attività del gruppo, attiva su Gofundme.

Quanto è grave la situazione del volontariato?

Non si può dire che la crisi del volontariato tocchi solo Rozzano. Da maggio, quando sono partite le nuove convenzioni in cui alcune false onlus si sono infilate ribassando i prezzi in maniera ancora poco chiara (alcune assegnazioni sono già state annullate), sono entrate in crisi diverse realtà: Croce Verde Corsico, Croce Azzurra Abbiategrasso e adesso la Viola di Rozzano. Se è vero che l’equilibrio di una OdV è sempre precario e si gioca sulla quantità di volontari che scelgono di mettersi al servizio della propria comunità, è anche vero che fa sorgere diverse domande il fatto che una convenzione al ribasso abbia messo così in crisi le realtà di un territorio ben localizzato. Forse, infatti, non è economico rispettare tutti i parametri che un servizio di ambulanze deve rispettare per garantire un servizio di primissimo piano: la qualità del servizio di trasporto, la sicurezza sanitaria e logistica per le persone a bordo, e infine i diritti dei lavoratori assunti con contratti regolari.