Le società scientifiche che hanno organizzato il trentennale del 118 hanno colto un’altra opportunità di confronto vero e sincero con i rappresentanti politici che devono decidere il futuro dell’emergenza in Italia. A Palazzo Theodoli la strada della riforma segna un passaggio fondamentale, che ora si sposta sui tavoli regionali.

Bisonga riprendere i lavori sulla proposta di legge Mugnai-Bologna e definire l’inquadramento del centodiciottista e dell’autista soccorritore. Alla Camera dei Deputati è avvenuto un confronto franco tra i legislatori e i firmatari della carta di Riva. Che chiedono un Forum sull’emergenza per arrivare ad una definizione completa della figura che opera fuori dall’ospedale. 

Nel calcio, questo è il momento di chiudere la partita. “Abbiamo una occasione unica, in questa parte finale di Legislatura, per arrivare a una legge che riformi il sistema di emergenza urgenza”.  Lo dice l’on. Andrea Mandelli, Vice Presidente della Camera dei Deputati, che parla della riforma del 118, che dovrà innanzitutto  “ridurre le diseguaglianze di trattamento e garantire risposte sicure e di qualità in tutto il territorio nazionale”.

E, sebbene sia poco, il tempo ancora c’è, osserva l’on. Rossana Boldi, Vice Presidente della XII Commissione Affari Sociali. Si tratta di lavorare insieme, in sinergia tra politici e stakeholders e tra Commissioni, per trovare nel breve un “punto di caduta” che soddisfi tutte le parti coinvolte.

 Era proprio questo l’obiettivo dei lavori congressuali che si sono svolti ieri, 6 aprile, a Palazzo Theodoli, moderati da Niccolò di Raimondo, assistente parlamentare, e dalla giornalista Cristina Corbetta,  responsabile comunicazione SIEMS – Società Italiana Emergenza Sanitaria. Gli estensori della proposta di legge 3338, on. Stefano Mugnai  e Fabiola Bologna, hanno sottolineato la necessità di ripartire dalla proposta aprendola alle sollecitazioni emerse dai vari DDL e dagli stakeholders. Prima fra tutte – è la richiesta dell’aula – lo stralcio di un aspetto urgente e propedeutico a tutta la riforma: l’inquadramento della figura dellautista soccorritore.

 E poi, è la proposta del presidente SIEMS Mario Costa, un Forum dell’Emergenza in cui continuare e approfondire il confronto tra legislatori e mondo del 118. Mondo che, a sua volta, deve trovare maggiori punti di confronto e omogeneità, a partire da un maggior coordinamento delle società scientifiche. Un percorso che ha nella Carta di Riva, la sua pietra miliare. Siglata lo scorso settembre a Riva del Garda, la carta rappresenta infatti “lidea condivisa di sistema da parte degli stakeholders, primo passo per parlare con voce unica delle tematiche legate allemergenza preospedaliera”, chiarisce Andrea Andreucci (SIIET), presidente del Congresso di Riva del Garda e referente del Comitato Organizzatore del Trentennale 118. 

A raccogliere la proposta di un maggior coordinamento delle società scientifiche il Presidente SIIET Roberto Romano, che rilancia: “a breve la nostra società scientifica inizierà i lavori propedeutici a una confederazione delle società scientifiche del soccorso”. L’incontro di ieri, 6 aprile alla Camera è parte delle iniziative del Trentennale 118 organizzato da SIEMS, SIIET con le Associazioni di Volontariato (Croce Rossa Italiana, ANPAS, Misericordie d’Italia). La prossima tappa, il 10 maggio a Palazzo Giustiniani: l’incontro con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

“Tempestività, appropriatezza e tecnologia sono le parole chiave per una riforma dell’emergenza urgenza in Italia. Una reale riforma nel sistema sanitario nazionale e dell’area dell’emergenza è ormai necessaria al fine di tutelare i cittadini e gli operatori in un settore strategico anche per la sostenibilità sia del sistema sanitario nazionale che dei sistemi sanitari regionali. Il dramma del Covid-19 ha posto il problema sotto gli occhi di tutti, ad ogni livello ed anche agli utenti stessi. La riforma dovrà ridurre le diseguaglianze di trattamento e garantire risposte sicure e di qualità in tutto il territorio nazionale”. A dirlo è stato Stefano Mugnai, onorevole del gruppo Coraggio Italia, e componente della Commissione Affari Sociali.

“L’impegno di tutti i presenti stamattina è stato di condividere un confronto completamente costruttivo e continuo al fine di migliorare e rendere fattibile e sostenibile la proposta di legge 3338 entro la fine della legislatura. Vogliamo che anche nei prossimi incontri che metteremo in calendario dal prossimo mese di maggio ci sia sempre la possibilità di discutere a 360 gradi “senza se e senza ma”.

“Siamo convinti – continua Mugnai – che Medici, Infermieri e personale tecnico del soccorso (autista soccorritore) si impegneranno ad un confronto continuo perché anche a distanza di trent’anni si possa avere una riforma dell’emergenza sanitaria. Giusto festeggiare il trentennale come abbiamo fatto oggi, ma altrettanto corretto e consono fare in modo che si arrivi ad un sistema nazionale integrato di emergenza-urgenza sanitaria, costituito dal sistema pre-ospedaliero 118 e dal sistema ospedaliero. Per raggiungere tale obiettivo prevediamo l’aggregazione funzionale di più strutture nel Dipartimento Integrato di Emergenza–Urgenza, con standard uniformi su tutto il territorio nazionale. Abbiamo un’occasione unica in questa parte finale di Legislatura e crediamo come Coraggio Italia sia fondamentale lavorare per arrivare ad una rapida approva zione in entrambi i rami del Parlamento. Mai come oggi vale la massima “volere è potere” . Dimostriamolo”.

 

Foto: Andrea Cardoni