Riflettiamo sulla notizia del momento, la radiazione di Barbara Balanzoni, ex medico ed ex militare. Non avremmo voluto parlarne, ma gli insulti e le teorie no-vax resteranno. Chi pagherà i danni fatti dalla Balanzoni?

La vicenda e la figura di Barbara Balanzoni – ex riservista militare, ex centodiciottista e da pochi giorni ex medico – la conoscono tutti nel settore sanitario. Questa signora dopo essersi laureata in medicina ha esercitato come riservista nell’Esercito Italiano, iniziando la sua lunga carriera come fonte di notizie. Le prime accuse per insubordinazione e ingiurie fanno salire la notorietà di questa donna, che trova una vera miniera d’oro nel momento in cui comprende che attaccare gli infermieri in ogni situazione le fornirebbe schiere di fans su ogni piattaforma social, in particolare su Twitter.

L’odio come ragione di vita

Col tempo, la Balanzoni arriva a insultare apertamente infermieri – e medici – che con costanza e competenza portano avanti il sistema sanitario del 118, all’interno del quale lei stessa inizia a lavorare come “gettonista” al termine della carriera militare La fame di visibilità la porta ad avere un primo allontanamento dal servizio, a carico dalla ULSS 5 di Rovigo: “La Balanzoni fa spesso un uso esagerato di Facebook mettendo a repentaglio la sicurezza degli operatori. Non è la prima volta che a Rovigo vengono aggrediti dagli utenti mentre stanno svolgendo un soccorso. In questo modo si crea odio” disse a metà del 2019 il presidente dei medici polesani Francesco Noce. Ma il gioco per ottenere fama, visibilità, e clienti ormai è chiaro. La Balanzoni si propone come “medico-giurista” e inizia a finire sui giornali e in televisione come “la salvatrice dei gatti odiata dai militari”. E per la sfortuna dei cittadini e dei pazienti arriva  il Covid-19 a congelare la situazione. Tutti i procedimenti contro l’ex-medico vengono cristallizzati, e danno l’opportunità alla nascente star dei social di creare il suo pubblico di no-vax e no-greenpass. Balanzoni diventa l’idolo degli antivaccinisti e dei negazionisti del covid-19 (pur avendo avuto all’inizio della pandemia posizioni pro-vax). Con il passare della pandemia e dei mesi, i follower salgono, crescono, fino a raggiungere i i 65.000 utenti su Twitter e 71.000 su Facebook. Stiamo parlando di 70 mila persone – pazienti e cittadini – che prendono per luminare una persona che ha scelto di denigrare il sistema sanitario nazionale, partendo dagli infermieri e dai medici che con gli infermieri lavorano. Un’operazione quotidiana, che ha minato alla base la credibilità del mondo sanitario e del 118. Oggi la rete è piena zeppa di articoli con le opinioni della Balanzoni, condivise e non contestate da nessuno. 

Perché radiare così tardi una persona dall’ordine?

Ecco che arriva il motivo per cui abbiamo deciso anche noi di scrivere della Balanzoni: perché aspettare così tanto per radiare un medico di questo tipo? Eppure, nel 2016, per una cosa molto ma molto più importante e tecnica, l’ordine dei medici prese provvedimenti identici contro l’assessore Venturi, allora reo di aver proposto di istituire protocolli regionali per gli infermieri di 118 in Emilia Romagna. Ci vollero meno di due anni per arrivare alla radiazione, poi annullata per il contro-processo basato sull’accusa di abuso d’ufficio a carico dei medici giudicanti. L’attendismo dell’ordine rimane il tassello meno chiaro della vicenda, forse quello su cui bisognerebbe concentrarsi di più: per quale motivo l’Ordine è stato così lento con la Balanzoni, che da più di 5 anni fa campagne d’odio che distruggono la credibilità del sistema sanitario?

I motivi della radiazione di Barbara Balanzoni

La Balanzoni è stata radiata “Per aver tenuto in più occasioni, in qualità di medico, un comportamento violento, intimidatorio, aggressivo e volgare, sostenendo posizioni prive di evidenze scientifiche e contro la gestione sanitaria della pandemia, incitando a manifestare odio”. Ha “abusato del suo ruolo” offeso tutti i gradi di gestione della sanità e della pandemia, richiamato i pazienti a rivoltarsi contro colleghi e personale sanitario, e continua a minacciare colleghi e infermieri. Ha istigato i sostenitori della rivoluzione ad armarsi e manifestare avanti alla sede dell’Ordine. Eppure la Balanzoni teneva questo tono già nel 2018 e 2019. Sono più di 5 anni che la signora offende e aggredisce un sistema e i suoi operatori. Tutti gli infermieri e i soccorritori che sono stati aggrediti in ambulanza perché il paziente “vuole solo il medico” o in Pronto Soccorso perché il cittadino non vuole il “vaccino di big Pharma”, a chi potranno chiedere i danni?

Non crediamo che si possa festeggiare per la radiazione di Barbara Balanzoni. Perché il provvedimento arriva tardi, quando ormai la credibilità di questa donna è stata costruita ad arte nel tempo. Avrà sempre pazienti e cittadini che si rivolgono a lei per un consulto. Avrà sempre un teatro che le darà spazio per raccontare le sue teorie. Ora sarà molto più dura cancellarla dalla rete, a meno di un ultimo grande coup de theatre della Balanzoni stessa: andare a fare l’anestesista in Russia. Dato che in Italia il regime autoritario non le permette di operare, di fare campagna anti-vaccini, oggi per lei c’è una sfavillante strada di successo da seguire nell’autarchia putiniana. Cerchi asilo per le sue idee e il suo modo di agire nello sfavillante impero russo. I no-vax saranno sicuramente pronti a fare una colletta per lei. 

 

Un consiglio ai colleghi giornalisti e alle testate giornalistiche: non usate immagini di Barbara Balanzoni con il camice da medico. Non lo è. E continuare a usare foto con quel simbolo indossato, alimenterà continuamente il loop comunicativo che la Balanzoni e il suo staff useranno sicuramente per smacchiare la propria nomea.