Ecco un excursus semplice e chiaro di quali siano le necessità per gestire al meglio uno zaino per il 118 all’interno di una ambulanza o di una automedica
L’organizzazione del materiale per un servizio 118 è da sempre il primo passo per essere efficaci ed efficienti nel fornire un buon soccorso al paziente. Nella realtà dei fatti capita – per negligenza propria o altrui – di trovarsi in situazioni davvero poco simpatiche. Quante volte davanti al paziente, sotto l’occhio critico dei parenti, non trovavate quella garza, quel termometro o quel dispositivo che “è sempre stato lì” ma in quel momento non c’è? Quante volte è stato necessario tornare in ambulanza per verificare la presenza di consumabili di scorta? Oggi la tecnologia ci viene in soccorso. Per esempio con lo zaino A-LIVE di Ferrino, che insieme a Rescue Press ha organizzato presso il REAS 2023 un workshop dedicato in modo specifico alla gestione e al controllo da remoto del contenuto degli zaini da soccorso.
Realtà e necessità di un sistema 118 organizzato
Il primo aspetto da sottolineare è la differenza fra la realtà e le necessità. Soprattutto quando si arriva su uno scenario con due (o più) equipaggi, questi scenari si discostano. Quando si interviene è necessario conoscere i device che si hanno a disposizione, conoscere la posizione all’interno del proprio zaino, ed essere aggiornati – turno per turno – rispetto alla quantità o alla funzionalità dei device. La realtà purtroppo ci dice che molti sono gli zaini con materiali non omogenei, e molte le situazioni in cui il refill, il rifornimento dei materiali, non è puntuale rispetto alle necessità.
E’ una questione di…FUNNEL
Una tecnica che ci può tornare utile per capire cosa mettere e dove mettere il materiale nello zaino da soccorso è la tecnica del FUNNEL MARKETING. Si, se noi applichiamo la tecnica di gestione dello zaino “a imbuto” sapremo sempre al meglio quanto materiale ci dobbiamo portare dietro, quanto spazio occupa, quanto pesa, e dove idealmente deve stare all’interno dello zaino. Vediamola meglio.
Stessi zaini per tutto: cosa succede se dividi?
Il metodo Tunnel permette di settorializzare le necessità. La prima proposta da seguire è quella che divide gli zaini fra adulti e pazienti pediatrici. Da un unico zaino dove c’era la parte adulta e pediatrica, strutturare due zaini fa ridurre il peso e migliorare il lavoro. Lo zaino pediatrico infine può essere più specifico, con sacche farmaci già pronti e preparati, divisi per fasce d’età. Le diluizioni di questi farmaci, nella realtà, sono rare in 118. La prontezza di ricordarsi i farmaci per i bambini che vanno in base al peso e alla fascia d’età sono difficili. Ecco perché – come succede a Firenze-Prato – la divisione può essere una carta vincente.
Consigli per dividere il materiale?
La prima e più semplice indicazione da seguire nel quotidiano, rispetto alle esperienze dei servizi 118 che sono stati coinvolti, è quella della suddivisione dei materiali per necessità. Non più quindi solo una divisione ABC. Per esempio la gestione delle vie aeree può essere divisa in tre parti: meno invasiva, sovraglottica, e invasiva. Allo stesso modo può essere organizzata la sacca dedicata alla farmacologia. Mentre si può organizzare l’area delle infusioni in modo schematico: gestione venosa, gestione intraossea e poi gli altri sistemi di accesso.
La check-list: il salvavita del tuo prossimo servizio
L’importante è che sia tenuta traccia delle attività svolte sul paziente. Nella realtà, dopo un intervento magari finito anche male, non si presta massima attenzione ai controlli e mancano strumenti concreti per il ripristino fast dello zaino, che rimette in servizio il mezzo. Cosa serve? Non è necessario arrivare alla qualità dell’NHS inglese dove c’è una persona che ripristina gli zaini. Basta avere una check-list snella, una tecnologia per controllare il ripristino dei materiali, e una uniformità di controllo in tutto il 118.
La tecnologia: il futuro che puoi avere adesso
Quello che fa funzionare al meglio il soccorritore quindi è un mix di collaborazione, coinvolgimento del team e degli attori “secondari”, ma soprattutto l’uso e l’affinamento di ordine e di tecnologie. Pensiamo agli zaini telecontrollati, che possono dare una segnalazione di mancanza o velocizzare la checklist con una app integrata? Con questi sistemi, di certo, il modo di lavorare in ambulanza può migliorare, e può diventare ancora più efficace il modo di servire i pazienti che necessitano di un sistema di soccorso puntuale, efficace e… ben rifornito.