Quanto sono dannose, durante il trasporto in ambulanza, le vibrazioni e gli scossoni nei pazienti traumatizzati? Uno studio affronta il problema.
Durante il trasporto in ambulanza le vibrazioni, la cinetica e le scosse dovute al dissesto stradale possono causare micro-traumi e problemi al paziente trasportato. Quali soluzioni possono essere messe in atto per ridurre questo problema?
“Usiamo generalmente veicoli cargo adattati al trasporto pazienti. E’ possibile costruire qualcosa di più efficace?”
Durante il trasporto in ambulanza le vibrazioni, la cinetica e le scosse dovute al dissesto stradale possono causare micro-traumi e problemi al paziente trasportato.
Quali soluzioni possono essere messe in atto per ridurre questo problema?
La barella per il soccorso extra-ospedaliero è da sempre il punto nevralgico per migliorare il comfort di trasporto dei pazienti. In particolare l’esigenza è sentita quando si parla di trasporto di pazienti con traumi muscolo-scheletrici o neurologici.
Le vibrazioni, gli scossoni e i trasferimenti di carico dovuti a frenate ed accelerazioni sono il principale ambito di intervento su cui la guida e la scelta dei dispositivi medicali può incidere. In Europa la normativa EN1789 e la normativa EN1865 garantiscono che la costruzione dei dispositivi medicali di trasporto siano sottoposti ad una serie di regole fondamentali per garantire la sicurezza del paziente trasportato, dal punto di vista sanitario e dal punto di vista della comodità di trasporto.
Ma sappiamo quanto incidono sul paziente le accelerazioni, le decelerazioni e i micro-traumi connessi a buche e fondo sconnesso?
Il dipartimento di ingegneria meccanica del Maua Institute of Technology di Sao Caetano do Sul, in Brasile, ha realizzato una ricerca pubblicata dal JVE di Kaunas su questo tema. I ricercatori che hanno svolto le simulazioni e le valutazioni sono Luana Marques, Fernando Malvezzi e Konstantinos Dimitrou Stavropoulos.
Il progetto di analisi ha misurato il livello di accelerazioni e di vibrazioni a cui è sottoposto il paziente durante il trasporto in ambulanza. Sono stati inclusi nell’analisi una media di situazioni in cui si trova il trasportato, ovvero un determinato numero di frenate, accelerazioni, curve, buche e di dossi stradali. I dati emersi da questo studio sono a disposizione per realizzare uno studio più approfondito, e realizzare così un sistema che riduca l’effetto delle vibrazioni sul corpo del paziente trasportato, per rispettare la norma ISO2631 – in vigore dal 2014 – sulla soglia di vibrazioni tollerabili dall’essere umano.
Un simulatore e un’ambulanza a norma: ma quali parametri modificare?
Per valutare al meglio l’esposizione del paziente alle vibrazioni durante il trasporto in ambulanza è stato utilizzato il simulatore CarSim, mettendo in campo un veicolo generale con le caratteristiche di un Mercedes Sprinter 415 CDI. Il vano di trasporto è stato pensato per un’ambulanza di media dimensione, con 7.5 metri cubi di spazio interno. L’analisi dinamica è stata effettuata su attraversamenti rialzati a norma, strade con curve a raggio sinusoidale, strade con dissesti “chassis twist”. Le velocità di attraversamento sono state poste a 30 Km/h per i bumper, e a 45 km/h per le strade dissestate e le curve. Sono state inserite nella simulazione anche due frenate inaspettate da 50 Km/h allo stop completo del veicolo.

In questa immagine è spiegata l’analisi dinamica del comportamento dell’ambulanza in caso di frenata, accelerazione e circolazione in curve e su dissesti.

In questa immagine è spiegato bene il concetto di baricentro: l’ambulanza ha un baricentro non localizzato perfettamente dove si trova il paziente. Più il paziente è vicino al baricentro, meno viene sollecitato.
Accelerazioni verticali importanti e rapide
Nella discussione dei risultati vengono mostrate delle accelerazioni verticali fino a 1.14G in salita e fino a -1 G in discesa, rispetto al punto di presa della misurazione, nelle manovre di attraversamento dei dossi e delle strade con dissesto sinusoidale.
Va invece molto peggio nelle frenate improvvise, quando il paziente subisce una decelerazione di -0.6G e una pitch acceleration di -2 rad/s2 per un periodo di quasi 2 secondi.
In sintesi le accelerazioni subite dal paziente in frangenti di guida fra i 30 e i 50 Km/h possono risultare pericolose per l’integrità fisica e aumentano lo stress, rispetto alle normative oggi in vigore.

Nell’immagine, una soluzione composta da: paziente, barella, ammortizzatori su frame in acciaio esterno, box di contenimento prodotti interno al porta-barella, shock absorber plastici.
Dove prestare maggiore attenzione sul paziente?
Lo studio conclude le sue informazioni spiegando che i punti di raccolta dei dati con maggiore influenza sono stati l’addome e la testa del paziente. Le accelerazione di roll e di pitch – soprattutto nelle strade dissestate – possono diventare pericolose per l’integrità del paziente trasportato, soprattutto se non vengono ridotte in quale modo le vibrazioni percepite dal paziente. I sistemi per ridurre tali vibrazioni possono essere “sia sistemi attivi di sospensione fra le ruote e il corpo dell’ambulanza, sia meccanismi installati sotto la barella”. Inoltre, nel trasporto di pazienti traumatizzati, è sempre consigliabile porre l’accento sull’uso di un materassino a depressione, che può efficacemente migliorare il comfort di trasporto rispetto alla tavola spinale che invece potrebbe aumentare la percezione delle asperità.
La ricerca però non si ferma qui. Maua, Malvezzi e Stavropoulos stanno pensando di ideare un sistema e un cinematismo capace di ridurre gli effetti delle vibrazioni traslazioni e rotative nei movimenti dell’ambulanza.
Che ne pensate di queste soluzioni?