Sua Eccellenza Monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, ha officiato il 14 luglio, presso la Scuola di Sanità e Veterinaria Militare, una funzione religiosa in onore di San Camillo de Lellis, patrono della Sanità Militare, fondatore dell’ordine dei Camilliani e protettore universale di malati, ospedali e infermieri.

Alle celebrazioni, nel rispetto delle disposizioni in materia di contrasto e contenimento del diffondersi del COVID-19, hanno partecipato il Comandante della Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Camporeale, il Vice Ispettore della Sanità Militare, Maggior Generale dei Carabinieri Sebastiano Fallo, e il Comandante della Sanità e Veterinaria dell’Esercito, Maggior Generale Massimo Barozzi.

Durante l’omelia, il Monsignor Marcianò ha sottolineato l’importanza della formazione nell’ambito della Sanità Militare, ricordando che “il sapere è una via d’amore che richiede dedizione ed impegno oblativo, questa Scuola deve continuare a formare per aiutare il prossimo”, indicando proprio San Camillo de Lellis come esempio.

Nel giorno della sua ricorrenza è stata svelata e benedetta una statua del Santo, realizzata negli anni ’60 presso la Fonderia Battaglia dallo scultore Ettore Cedraschi, che fino a qualche anno fa si trovava presso l’Ospedale Militare di Bologna.

San Camillo de Lellis, sacerdote, nato vicino a Chieti in Abruzzo, dopo aver seguito fin dall’adolescenza la vita militare ed essersi mostrato incline ai vizi del mondo, maturò la conversione e si adoperò con zelo nel servire i malati nell’ospedale degli incurabili; ordinato sacerdote, fondò a Roma la Congregazione dei Chierici regolari Ministri degli Infermi, morì a Roma il 14 luglio 1614. Proclamato Santo nel 1746, Paolo VI del 1974 lo proclamò protettore particolare della Sanità Militare italiana.