Come nasce l’approccio alla gestione del ferito in ambiente tattico? Quali protocolli sono stati creati? Vi proponiamo una sintesi della situazione, realizzata grazie alle lezioni presentate durante il Congresso HEMS 2019.

Quali sono metodo e mentalità che hanno portato allo sviluppo del protocollo TCCC? Come è stato possibile progredire nella gestione del trauma, passando dalla golden hour ai 10 minutes of platinum? Prima della pandemia un evento classico nel panorama del soccorso sanitario era rappresentato dall’HEMS Congress. Protezione Civile, Aeronautica e ambito sanitario si incontravano grazie alla HEMS Association e alla base di elisoccorso Pegaso 3 di Massa per discutere della situazione generale e degli ultimi casi specifici, con case report interessanti e presentazioni che toccavano diversi punti utili per migliorare le proprie competenze.

Nel 2019 il Capitano dei Carabinieri Lucia Micheletti aveva messo in evidenza il metodo e la mentalità dietro allo sviluppo del protocollo TCCC. Per chi – in ambito civile – ha sempre masticato protocolli PHTC o ACLS è sicuramente un approfondimento interessante. Non solo perché sono state spiegate in maniera approfondita le tecnologie e le tecniche sanitarie più importanti nell’approccio tattico, ma soprattutto perché si affronta il tema della gestione del ferito in tre ambiti davvero estremi: il care under fire (quando la squadra al lavoro è sotto il tiro nemico e rischiano la vita gli stessi commilitoni che vanno a soccorrere il militare ferito) il Tactical Field Care (quando la situazione tattica è complessa ma non c’è il fuoco nemico, e bisogna operare senza sapere se si resterà in quella situazione pochi minuti o diverse ore) e infine il processo di evacuazione del ferito.  Questi approdonimenti sono disponibili sul sito Academy di Rescue Press e sono disponibili in modo gratuito. Basta registrarsi per ottenere l’accesso ai corsi.

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