Le linee di indirizzo aeronautiche sull’elisoccorso del 118, che ENAC sta condividendo con le associazioni scientifiche sanitarie sembrano aver bisogno di importanti modifiche. Facciamo il punto su una questione fondamentale per le cure tempo-dipendenti.

Dopo mesi di discussione, finalmente le associazioni scientifiche hanno ricevuto le linee di indirizzo per le attività di elisoccorso nel 118 che – da mesi – erano il convitato di pietra nelle discussioni sui sistemi sanitari. A metà agosto, ANSA ha pubblicato un comunicato stampa in cui si parlava ufficialmente di linee di indirizzo per l’elisoccorso in Italia. Queste linee di indirizzo sono state realizzate dalla SIS118 e presentate poi ad ENAC all’interno di un accordo di collaborazione, firmato nel 2019. Le linee di indirizzo sono parametri a cui tutte le basi dovrebbero uniformarsi, e che dovrebbero descrivere le caratteristiche del personale ma non sembrano assolutamente soddisfare le necessità di personale sanitario e di personale tecnico a bordo.

Indicazioni importanti, che non possono essere sbagliate

Parliamo però di indicazioni molto importanti, che l’ente di regolazione del traffico aereo e della sicurezza aerea (ENAC ed ENAV) prenderà come riferimento nell’effettuare i controlli necessari sui servizi garantiti dalle Regioni con il 118.  Non stupisce quindi che la pubblicazione del comunicato stampa della SIS118 sul sito dell’ANSA abbia generato un elevato numero di interventi e di richieste ad ENAC. L’ente nazionale per l’aviazione civile, quindi, ha diffuso a diverse società scientifiche queste “linee di indirizzo” perché fossero integrate e commentate.

Un punto che sicuramente farà discutere nei prossimi mesi è quello del medico di emergenza territoriale, ovvero il medico di medicina generale con il corso di abilitazione per fare 118. Nella linea di indirizzo scritta dalla SIS118, il MET potrebbe salire a bordo dell’elisoccorso. Una scelta che non è vista di buon occhio in particolare da chi punta su un servizio HEMS capace di fornire cure ALS e ATLS di massima qualità con intensivisti, medici d’emergenza-urgenza e infermieri di area critica, in team.

Le critiche delle società scientifiche: che futuro per l’elisoccorso?

La HEMS Association, per esempio, ha proposto diversi miglioramenti a questo documento. L’associazione delle basi di elisoccorso, che raccoglie l’adesione di oltre 750 soci tra il personale sanitario che opera nelle basi italiane, ha fatto presente che il documento citato è stato presentato ad ENAC dalla Società Italiana Sistema 118 in una prima bozza, e non da un plenum di associazioni scientifiche. Nell’ottica di un miglioramento però HEMS Association “dopo un confronto interno tra i sanitari esperti che da molti anni operano nel settore, ha proposto e ritrasmesso ad ENAC una importante serie di osservazioni e modifiche al documento”. L’obiettivo dei medici e degli infermieri della HEMS Association è quello di “finalizzate ad integrare le notevoli lacune in materia di elisoccorso del documento SIS 118; tali modifiche proposte sono finalizzate a rendere il documento più rispondente alle esigenze organizzative, formative ed operative di un moderno servizio di soccorso con elicottero”.

E’ il caso di approvare un documento che non funziona, per un settore basato solo su leggi regionali?

Nonostante il tentativo di miglioramento del documento, secondo HEMS Association le linee di indirizzo proposte dalla SIS118 andrebbero rigettate nella loro interezza e ripensate. “Non possano essere un unico documento di riferimento nazionale” si legge nel comunicato dell’associazione “o devono essere integrate con le modifiche proposte. Ad oggi non risulta che ENAC si sia espressa in merito ai contenuti del documento della SIS 118, così come non vi è alcuna posizione espressa dalla Conferenza Stato-Regioni, organo titolato ad emanare eventuali testi di modifica dell’attuale normativa vigente”. Normativa che – bisogna ricordarlo – ad oggi si poggia su circolari ministeriali che delegano alle Regioni la titolarità del servizio e la sua organizzazione. Sempre nel rispetto della legge europea, che ha regolamentato in tutti e 27 i paesi della comunità l’elisoccorso HEMS con il regolamento 965/2012.