Dal numero degli iscritti e dai relatori confermati si può dire che il Congresso Nazionale dell’Emergenza-Urgenza di Riva del Garda 2021 è il punto di partenza per una riforma del 118, a trent’anni dalla sua fondazione. Ne parliamo con Maurizio Menarini, direttore del 118 della Romagna e membro del comitato scientifico del Congresso.
Mancano pochi giorni al Congresso Nazionale dell’Emergenza-Urgenza di Riva del Garda. In pochi – durante la pandemia – avrebbero pensato che il 118 si sarebbe unito per dare una risposta corale all’esigenza di rinnovamento espressa da tanto tempo. Invece il sistema di emergenza extra-ospedaliera con questo evento dà un segnale fortissimo. Gli iscritti hanno saturato la capienza massima della fiera (che può accogliere al massimo 2.000 persone, seguendo i regolamenti anti-covid) e ci sono ancora pochi spazi disponibili per gli eventi di simulazione. Ma a dare il segnale più importante è l’unione di intenti di tutte le realtà che concorrono a rendere il 118 efficace e forte: società scientifiche, associazioni, reti istituzionali, sindacati e aziende si sono date appuntamento sul lago di Garda il 20-21-22 settembre per quello che sembra essere il punto zero del nuovo sistema di emergenza extra-ospedaliera.
Per capire meglio qual è l’obiettivo del Congresso Nazionale di Emergenza-Urgenza di Riva abbiamo parlato con uno dei membri del Comitato Scientifico, il dottor Maurizio Menarini, coordinatore del 118 della Romagna: “L’obiettivo con cui guardiamo al Congresso è quello di proseguire un fattivo confronto fra le realtà professionali e volontaristiche che operano nell’emergenza preospedaliera. Società scientifiche, federazioni, sindacati, associazioni di volontariato sono presenti per discutere insieme, e arrivare a prospettare il futuro del sistema 118. Sicuramente questo sistema ha una sua grande capacità di risposta su tutto il territorio nazionale, ma c’è bisogno di ripensarlo alla luce dell’epidemia e in termini di qualità di risposta. Abbiamo lavorato sui tempi, abbiamo lavorato sull’organizzazione, ma ora bisogna mettere insieme discipline e competenze differenti per migliorare l’efficacia della risposta. Ormai siamo a 30 anni dal DPR del 1992 e dobbiamo ripensare il modello del sistema di soccorso preospedaliero per i prossimi anni. Questo è quindi il momento perproporre ed ascoltare le proposte dei numerosi stakeholders in una polifonia che può solo fare bene a questo mondo“.
Confronto e Formazione, l’indispensabile miscela per il motore della qualità
“Inoltre – continua Menarini – al centro del Congresso c’è il tema della formazione, a come strutturare una formazione davvero efficace per tutti gli operatori del soccorso. L’intervento di soccorso è un lavoro di team: la formazione e la costruzione di team efficienti, resilienti, è essenziale, mettendo insieme specialisti medici professionisti, soccorritori. Fino ad oggi abbiamo erogato in via prioritaria una formazione orientata alle competenze tecniche, al metodo: è necessario fare un passo in avanti, introducendo la formazione dei team, utilizzando le tecniche didattiche della simulazione ad alta fedeltà. A Riva del Garda, insieme a colleghi esperti verranno messe in atto scenari di tecniche didattiche che attraverso simulatori mirano ad addestrare i team alle non-technical skills, a condurre corretti debriefing al termine delle missioni. La qualità della formazione ed addestramento è un altro punto fondamentale per migliorare il sistema di soccorso preospedaliero.”
La politica in ascolto delle esigenze reali del 118
L’obiettivo del Congresso, fin dalla prima edizione, è stato quello di creare un luogo d’incontro dove i professionisti e i volontari del soccorso possano confrontarsi, aggiornarsi e discutere dello sviluppo del sistema di emergenza sanitaria italiano. Ma ora c’è anche la necessità di farsi ascoltare dagli interlocutori politici. Le oltre 120 relazioni congressuali, distribuite in 5 sale parallele, saranno integrate e approfondite grazie agli incontri con esperti di rilievo nazionale e internazionale. Il programma scientifico di indubbio spessore è stato elaborato per offrire un’esperienza formativa coinvolgente ed aggiornata alle più recenti evidenze scientifiche, ma anche per far capire che il 118 non è una branca della sanità fuori dagli schemi e da lasciare a sè stessa. C’è qualità, c’è competenza, e c’è bisogno di un supporto istituzionale perché si parla sempre del primo approccio che il paziente ha con il SSN. L’evento congressuale di maggior rilievo è quindi rappresentato della tavola rotonda alla quale son stati inviati politici di livello nazionale e i rappresentanti delle principali società scientifiche infermieristiche e mediche. Si discuterà di un modello unico del sistema di emergenza-urgenza e di integrazione multiprofessionale.
Iscrizioni ancora aperte
Per chi non ha ancora scelto a quale sessione iscriversi, è disponibile il link sul sito del congresso e dell’ente di accreditamento Forma SAS.