Esercitazione del Reparto Volo della Polizia di Stato di Bologna insieme ai volontari dell’ANPAS Emilia-Romagna, per testare l’efficacia del protocollo collaborativo in caso di maxi-emergenza. Simulata una evacuazione post terremoto.
Una scossa di terremoto che rende inagibile una RSA, una strada impraticabile per frana, e la necessità di fare ricerche dispersi su una zona di ricerca specifica. Questo è stato lo scenario ideato dalla Croce Azzurra di Traversetolo per l’esercitazione di maxi-emergenza messa in atto il 7 dicembre sulla montagna emiliana, nella frazione di Bazzano. Nella casa di cura per anziani è stato simulato un terremoto che ha lesionato la struttura residenziale. Il lavoro dei volontari delle associazioni del territorio è stato organizzato per verificare la capacità di svolgere una evacuazione rapida con l’ausilio di elicotteri, messi a disposizione dal Reparto Volo della Polizia di Stato, con la quale ANPAS ha siglato una convenzione già nel 2019. L’attività è stata completata simulando anche la ricerca di un disperso attraverso le unità cinofile di ANPAS.
I volontari in elicottero: come è possibile?
La scelta di effettuare questa esercitazione parte da lontano. Nel 2020 è stata infatti siglata da ANPAS, da Polizia di Stato e da Guardia di Finanza un protocollo di lavoro congiunto che permette in determinati casi ai volontari soccorritori di salire a bordo degli elicotteri delle Forze dell’Ordine, per effettuare servizi di supporto alla popolazione in ambiti diversi dal trasporto sanitario e dalla ricerca tecnica. Ambiti questi di strettissima pertinenza HEMS e SAF: gli elicotteri delle Forze dell’Ordine (Guardia di Finanza, Polizia ma anche Carabinieri) non possono svolgere servizio sanitario, ma vengono impiegati in caso di calamità naturali. Se c’è una maxi-emergenza, tali velivoli potrebbero garantire risorse secondarie importanti, lasciando i servizi tecnici dei Vigili del Fuoco e i servizi HEMS delle aziende sanitarie liberi di svolgere il loro lavoro. La convenzione è stata attivata proprio per questo: essendo i soccorritori ANPAS all’interno del meccanismo di Protezione Civile, possono garantire un raccordo fra un punto e l’altro, ma devono essere autorizzati all’attività di volo. Per fare questo Polizia di Stato e Guardia di Finanza hanno messo in atto corsi e attività formative dedicate, fra le quali è ricaduto anche l’evento di Traversetolo.
Un’arma in più in caso di maxi-emergenza
“Ci siamo concentrati su quelli che sono i punti scoperti in caso di maxi emergenza” ha spiegato Giuseppe Carpava, responsabile della Formazione di ANPAS Emilia-Romagna. “Quando non c’è un problema sanitario urgente, quando è necessario fare rapidamente un’evacuazione di persone, diventa possibile utilizzare anche elicotteri diversi da quelli pensati per HEMS e attività di soccorso tecnico. I volontari che portano il primo approccio, il PMA e la struttura sul posto, possono essere disponibili anche per trasbordi di Protezione Civile, magari da un punto di accoglienza a un altro. Oggi abbiamo simulato un sisma, e le risorse sono state messe a disposizione in maniera differenziata. Abbiamo recuperato anche un ferito con le unità cinofile. Ma questo figurante è stato ospedalizzato usando l’ambulanza. L’elicottero serve per accelerare i tempi di evacuazione di persone bisognose, e lascia libere sul territorio risorse diverse, che è importanti possano continuare a lavorare su perimetri diversi”.
Una convenzione che si estende a tutta Italia
Il lavoro svolto è nato a seguito della collaborazione già forte e rodata che vede impegnate le forze dell’Ordine e i nuclei di ricerca cinofili, impiegati spesso in caso di calamità. Queste squadre volano già sia con le Forze dell’Ordine che con altri operatori, perché aiutano nella ricerca in caso di dispersi. Anche nell’esercitazione di Parma – per massimizzare l’impiego dell’elicottero di Polizia – sono state simulate situazioni in cui un ferito è stato ritrovato in un bosco: ma ovviamente il sistema di gestione in questo caso non ha previsto alcun trasbordo, ma una gestione attraverso il PMA di tipo sanitario, con randez-vous fra mezzi diversi per un’ospedalizzazione appropriata.