Il nuovo numero unico per le cure non urgenti è il prossimo passo per riformare i sistemi sanitari. Sarà in grado di supportare il Pronto Soccorso e il 118, oggi affogati da una enorme quantità di pazienti che potrebbero essere gestiti in maniera differita?

FIRENZE – E’ notizia di pochi giorni fa: anche la Regione Toscana partirà con il numero 116117 per la gestione delle cure non urgenti richieste dai pazienti del territorio. La delibera prevede che sia attivata una centrale unica a livello regionale presso l’USL Toscana Centro, in strettissimo collegamento con il NUE112. A dirigere la struttura sarà lo stesso direttore che oggi fa funzionare il numero unico, ovvero il dottor Alessio Lubrani.

Alessio lubrani

Il dott. Alessio Lubrani, direttore del NUE112 Toscana e segretario generale della SIEMS

NUE e NEA: un bisogno sanitario da accogliere con semplicità

Così come per il 118, numero nazionale, si è cercato di dare un sistema alle chiamate per cure sanitarie non gravi. “Il NEA (numero europeo armonizzato) 116117 mette finalmente a sistema il “mondo” delle cure non urgenti” ci spiega Alessio Lubrani. “Fino ad oggi questo sistema era affidato a sistemi localistici, con i limiti che ne conseguono, fra i quali la coesistenza di innumerevoli istanze telefoniche per consultare il medico di continuità assistenziale. Regione Toscana ha scelto di rendere il servizio tramite un’unica centrale, accomunando questo modello a quello del NUE 112”.

Cosa cambierà sul piano pratico con il 116117?

Cambierà soprattutto la facilità e la semplicità di gestione del bisogno: “Tutto il lavoro svolto per attivare questo sistema porterà ad una stretta integrazione tra NUE112 e NEA116117 per garantire al cittadino che il sistema sanitario abbia un orientamento ottimale davanti ad un bisogno di cura. Tutto questo si traduce in una precoce presa in carico, in un sistema più efficiente, in una ricerca del servizio adeguato più semplice”.

Un numero di continuità assistenziale per le cure prioritarie, ma non urgenti

La caratteristica del numero unico 116117 è quella di essere uno strumento europeo per garantire ai cittadini una risposta assistenziale primaria nelle 24 ore dalla chiamata. Significa che la Regione deve assicurare una risposta al cittadino, intercettando correttamente le richieste a “bassa intensità”.

Il numero di continuità assistenziale è già partito in Lombardia

Quando non c’è il medico di medicina generale non ci sarà più direttamente il Pronto Soccorso?

In questo modo, il 116117 dovrebbe garantire un livello di “triage a distanza” senza ostruire il Pronto Soccorso locale. Qualsiasi richiesta di supporto legata alla continuità assistenziale non finirà automaticamente con l’invio di un’ambulanza e un assembramento di pazienti non critici nell’accettazione del Pronto Soccorso (incrementando gli ormai famosi casi di overcrowd o – peggio – di boarding).

Continuità assistenziale: cosa significa nella pratica?

La campagna promozionale del 116117 che gioca sulla parola elf (undici, in tedesco) e elfen (fate)

Per fare un esempio, il paziente che avrà una necessità di visita sarà gestito in base alla sintomatologia su un periodo di assistenza che slitterà nelle 24 ore successive alla chiamata, attraverso i medici di famiglia, la guardia medica, o le case della salute. Il tutto con una valutazione effettuata con degli operatori formati e qualificati. Non si tratta in nessun caso di un sistema automatizzato, di un sistema con messaggi informativi o con scelte automatizzate. Al 116117 risponderà un operatore formato, come nel 118, capace di seguire il cittadino nella individuazione del servizio assistenziale più adeguato.

Il triangolo dell’assistenza 112 – 116117 – 118

La riorganizzazione delle centrali operative sanitarie vede una grande uniformità di sistemi informatici fra 112, 116117 e 118. L’integrazione di questi sistemi permette ai centri di risposta di condividere le informazioni dei chiamanti, che possono anche chiamare in prima battuta il 112 per essere dirottati su uno dei due numeri, o viceversa: l’inter-comunicabilità permette a tre differenti operatori di capire se il chiamante ha necessità di cure urgenti o di cure non urgenti. A questo punto, l’intasamento dei Pronto Soccorso e l’utilizzo improprio del 118 dovrebbe trovare una spalla solida ed efficace, che insieme al 112 garantirebbe una precisa gestione delle necessità dei cittadini, permettendo così ai soccorritori e ai sistemi di emergenza di focalizzarsi su ciò che sanno fare meglio: curare e soccorrere pazienti in estremo pericolo di sopravvivenza, in qualsiasi ambito.