Fabrizio Pregliasco in Lombardia, Francesco Rocca in Lazio: il destino dei due ex-presidenti delle reti associative più grandi d’Italia incontra la politica nelle elezioni Regionali del 2023, su due fronti diametralmente opposti.

Poche ore fa sul sito della Croce Rossa Italiana è apparso il comunicato con cui Francesco Rocca si dimette dalla presidenza dell’ente di volontariato. Rocca, che è anche presidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa, si dimette per candidarsi – ma non è ancora ufficiale – nelle fila del Centro-destra alle elezioni amministrative Regionali del Lazio.

Rocca candidato in Lazio: l’annuncio sul sito della Croce Rossa

“Ho deciso di presentare le mie dimissioni dalla carica di Presidente nazionale della Croce Rossa Italiana perché ho scelto di mettermi a disposizione del territorio. Come esperto di sanità pubblica, penso di poter portare un valore aggiunto: ho accettato una nuova sfida in cui credo fortemente” ha scritto il Presidente in una nota sul sito dell’ente. “Ho voluto allontanarmi dal mio ruolo subito per evitare ogni possibile strumentalizzazione e per proteggere la nostra Associazione e tutti Voi. Contestualmente verrà garantita una transizione ordinata con il Vicepresidente nazionale, Rosario Valastro, che sarà il Presidente facente funzioni fino a prossime elezioni che si terranno, come da Regolamento, nei primi mesi del 2023”.

In Lombardia è invece il momento di Fabrizio Pregliasco

Mentre Rocca si è dimesso ed ha annunciato contestualmente il suo ingresso in politica, fra le file dell’ANPAS è stato il virologo e presidente nazionale Fabrizio Pregliasco a candidarsi, ma dopo aver lasciato la presidenza al nuovo corso di Niccolò Mancini. Pregliasco – virologo e presidente dal 2013 dell’ANPAS – ha scelto di annunciare il suo ingresso in politica al fianco del candidato PD Majorino in un post su facebook. “Durante tutta la mia vita ho sempre agito mettendo me stesso al servizio degli altri. Ho sempre cercato di portare il mio contributo e fare la differenza dove possibile. La mia candidatura con Pierfrancesco Majorino come consigliere regionale della lista civica nasce dall’esigenza di rispondere alla chiamata della società civile e del Terzo Settore che a gran voce chiedono quel cambiamento che in Lombardia è quanto mai necessario”.

Il peso del volontariato sulla vita politica: perché questo cambiamento?

Dopo la pandemia, di certo, le figure dei soccorritori sono entrare prepotentemente nell’ambito delle figure riconoscibili e operative, capaci di cambiare la qualità di vita delle persone e delle comunità. Non deve quindi stupire un passaggio di questo tipo, anche se vederlo in contemporanea – dalle file di due delle tre maggiori reti associative italiane – fa notizia. Già in estate le candidature di Crisanti e di Lopalco (virologi, o meglio viro-star secondo la stampa generalista) avevano dato fiato a polemiche e contrasti. Ma l’impegno nella società civile è – anzi, dovrebbe essere – un impegno di tutti per avere i migliori esponenti all’interno del novero di parlamentari che decidono il futuro del Paese. Ad oggi – è poco ma sicuro – risulta difficile vedere la discesa in campo nel 2024 del Presidente delle Misericordie Domenico Giani nell’agone politico toscano, dove è presente l’omonimo – ma non esattamente amico – Eugenio Giani. Rimane da capire, ora, quale traino possano avere figure sociali così marcate, che possono fregiarsi l’una di essere stato presidente della Croce Rossa e fautore della privatizzazione dell’ente, e l’altro costruttore di una rete di Assistenze Pubbliche sempre più estesa ed efficace nella gestione delle emergenze, dei servizi sanitari secondari e della Protezione Civile.
Saranno pronti anche i volontari a votare le figure riconoscibili che li hanno guidati nei momenti di difficoltà? Alle urne l’ardua sentenza.