Cosa potremmo fare per migliorare il tasso di sopravvivenza all’arresto cardiaco in Italia? Dal first responder all’eCPR, ne parleremo al CEU2023 con i rappresentati dell’Italian Resuscitation Council e dell’European Resuscitation Council
Il mondo post-covid ha capito che la mortalità da arresto cardiaco è uno dei principali problemi da risolvere, se vogliamo garantire una vita lunga e sana alla popolazione. La lotta contro questa patologia si fa in tanti modi, ma prima di tutto bisogna strutturare l’intervento sanitario, dal primo secondo in cui avviene l’arresto cardiaco, fino all’ultimo minuto passato in ospedale da parte del paziente.
Cosa deve migliorare per salvare le persone colpite da arresto cardiaco?
Un ruolo fondamentale lo giocano i first responder, i soccorritori, e i team di medici e infermieri che compongono lo staff ALS. Ma cosa si può fare per rendere il loro intervento più efficace? Gli ultimi dati ci dicono che il 42% degli arresti cardiaci non vede un intervento immediato da parte di astanti o first responder, compromettendo fortemente le chances di sopravvivenza dei pazienti. La comunità scientifica in questo ambito ha messo in piedi alcuni studi che si possono definire mastodontici: basti pensare che il database degli arresti cardiaci CARe della Lombardia – partito nel 2014 – dovrebbe raccogliere dati osservazionali su circa 15.000 arresti cardiaci extra-ospedalieri entro il 2024. Nel frattempo però i sanitari non sono rimasti fermi: app di tracciamento dei DAE e dei first responder, telecontrollo dei defibrillatori, modelli di formazione per i cittadini (dai bambini agli anziani) hanno migliorato la conoscenza del problema e la attivazione delle manovre BLS.
Un appuntamento per tutti i professionisti del 118 e della formazione BLSD
Nel sistema 118, l’arresto cardiaco rimane quindi il problema più grande da risolvere. Come fare? Rescue Press ne parlerà il primo aprile alle ore 13.45 in diretta dalla sede del Congresso di Emergenza Urgenza 2023. Insieme, sul palco del Centro Congressi, avremo Silvia Scelsi (Presidente dell’Italian Resuscitation Council), Federico Semeraro (Fellowship dell’European Resuscitation Council), Alberto Cucino (Coordinatore del Comitato scientifico di IRC), e Tommaso Scquizzato (ricercatore e membro della commissione ERC sul BLSD)