Primo tavolo di confronto fra le società scientifiche che rappresentano i professionisti del 118 e la politica. 

“Il sistema di Emergenza Urgenza deve dare risposte ottimali ai cittadini”. Tante posizioni diverse, ma finalmente unità di intenti sul DL1715.

ROMA – L’audizione al Senato delle componenti che rappresentano il 118 è un evento più unico che raro. Tutti, dagli anestesisti-rianimatori agli studenti, passando per gli Infermieri di emergenza territoriale e i professionisti delle centrali operative, hanno portato il proprio contributo al Disegno di Legge della senatrice Cantù, che prende corpo con rapidità e in maniera molto più condivisa di quanto non abbia fatto – in passato – la proposta Castellone-Marinello. Una proposta che aveva fatto esplodere – anni fa – la polemica nell’ambiente pre-ospedaliero. Il DL2153 ha ricevuto molti più plausi e commenti costruttivi rispetto al tentativo del DL1715, che aveva scatenato polemiche perché nato senza un minimo confronto fra le componenti del sistema sanitario. 

Il 3 giugno, dopo mesi di confronto, la commissione sanità del Senato ha proposto alle società scientifiche una bozza estesa della regolamentazione, che entra nel merito delle attività svolte dal 118, da tutti i suoi componenti e dai suoi organizzatori. Un testo che cerca di essere flessibile per adattarsi ai sistemi regionali multiformi dell’Italia, ma con criteri di valutazione ben precisi, per garantire riferimenti sul numero delle ambulanze e dei professionisti affinché il soccorso extra-ospedaliero sia efficace sui pazienti critici e sui pazienti non critici. 

Chi si aspettava litigi e battaglie si è trovato di fronte una platea di società scientifiche allineate nel pensare e nell’elaborare una strategia comune, per disegnare un 118 che guardi al futuro e non più al passato.

“E’ significativo – spiega la senatrice Cantù, relatrice della riforma in Commissione Sanità – che si istituisca una qualifica precisa per ogni ruolo del 118, autista soccorritore incluso. La disciplina di ogni profilo viene valorizzata e accompagnata da una costante formazione, affinché la rete possa assicurare degli standard minimi ovunque” Inoltre – ha spiegato ancora la senatrice Cantù “si vuole sviluppare una seria soluzione al problema dell’imbuto formativo nelle specializzazioni mediche e sanitarie, mettendo in atto formazioni specialistiche sia intra che extra ospedaliere”. 

Il testo finalmente sarà rivisto insieme, tutte le voci saranno accomunate per portare modifiche “che sono necessarie” secondo molti rappresentati, ma che danno già un’idea di dove andrà a finire il 118 italiano.  “Servono – ha chiosato la presidente della SIAARTI, la dottoressa Flavia Petrini – Unione delle forze ed elasticità di sistema. Il ruolo della formazione è importante ma anche quello die controlli e degli standard”. 

Non è un caso che nella discussione tenutasi su più giornate fossero presenti tutte le anime del soccorso, dalle associazioni di volontariato ai Vigili del Fuoco. Il primo tentativo di superare gli steccati sembra essere andato in porto. Sarà da vedere, una volta raccolte le proposte delle singole società scientifiche, cosa ne sarà delle modifiche da approtare al testo. Una approvazione con diverse riserve che dovranno essere valutate caso per caso.