Esercito Italiano sta proseguendo le sue attività per il rientro del personale collaborante, in pericolo dopo la conquista del potere da parte dei Talebani

Proseguono intensamente le attività dell’Esercito Italiano e dell’Aeronautica Militare per permettere il rientro in una zona sicura di tutto il personale collaborante che negli anni passati ha cercato di supportare la missione internazionale e il governo ufficiale afghano. Si tratta di uomini e donne oggi in potenziale pericolo di vita, dopo la conquista del potere da parte dei Talebani che stanno istituendo a Kabul la capitale del Nuovo Califfato Islamico. 

Una nuova operazione per salvare le persone in pericolo di vita

Aerei cargo militari all'aeroporto di Kabul nei giorni scorsi (fonte flickr)Nonostante la forte situazione di panico che si sta vivendo in queste ore a Kabul, le operazioni delle diverse forze armate sono in corso e saranno soltanto i militari a svolgere questo tipo di trasferimenti, poiché tutto i voli civili sono stati cancellati e dall’aeroporto Hamid Karzai partono solo voli militari. Dopo l’operazione Aquila dello scorso giugno – che ha trasferito in Italia la gran parte del contingente italiano e i collaboratori diretti con la missione (insieme ai familiari)- è stata attivata una nuova missione di recupero per pianificata dal Comando Operativo di Vertice Interforze, sempre in collaborazione con il Ministero dell’Interno, il ministero degli affari Esteri e il ministero della Salute. Il rientro del personale italiano e del personale collaborante è fondamentale per salvare la vita di questi civili, considerati collaboratori degli occidentali e quindi in pericolo di vita nel caso in cui restassero in Afghanistan.

Anche durante questa missione di rientro all’arrivo negli aeroporti di Roma saranno svolti i consueti controlli anti-covid. Gli eventuali positivi saranno posti in isolamento presso la struttura individuata già durante la scorsa missione, mentre gli afghani non positivi saranno ospitati presso le strutture militari dell’Esercito Italiano. 

Dopo il soccorso, accoglienza e integrazione

Elicotteri per le operazioni sanitarie in teatro di guerra, esercito americano (fonte flickr)“Nonostante il rapido deterioramento delle condizioni di sicurezza, sono pienamente in corso le attività per il trasporto umanitario del personale afghano che ha collaborato con l’Italia. Stiamo seguendo con grande attenzione e apprensione la situazione in Afghanistan. La Difesa italiana, come sempre, è operativa h24″ così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, in costante contatto con il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e  con il Capo del Governo Mario Draghi ha commentato l’evolversi della situazione in Afghanistan. Nelle ultime ore è proseguito il rimpatrio degli interpreti afghani che saranno trasferiti in Italia, insieme a membri del governo afghano. Tutte le operazioni si stanno svolgendo nella massima celerità in collaborazione con tutte le forze di interesse, perché sia garantita primariamente la sicurezza nazionale. L’operazione è gestita in stretta sinergia tra il Ministero degli Esteri, che ha predisposto presso l’Ambasciata di Kabul un team dedicato, il Ministero della Difesa, responsabile della pianificazione e della direzione dell’operazione e il Ministero degli Interni, che dopo il periodo di quarantena, svolto presso strutture della Difesa, prenderà in carico gli afghani in arrivo per il successivo inserimento nella rete di accoglienza ed integrazione. Le operazioni vengono seguite con la massima attenzione, nonostante il  rapido deterioramento delle condizioni di sicurezza del paese e l’attuale indisponibilità dell’aeroporto di Herat rendano ancora più complesse le operazioni, che però procedono con il massimo impegno e con l’obiettivo di chiudere al più presto il trasferimento in Italia dei collaboratori afghani e delle loro famiglie.

Emergency, volantini per chiedere di non attaccare gli ospedali

In attesa di poter capire meglio quali sono le attività svolte per mettere al sicuro centinaia di persone oggi sulla black List dei talebani, è importante annotare la posizione critica di Emergency e l’appello lanciato a tutte le forze combattenti sul territorio. “I nostri ospedali continuano a ricevere tutti i feriti. Chiediamo a tutte le parti di rispettare questa struttura e di garantire che non venga messa in pericolo. Gli ospedali non sono un obiettivo!”.  Il volantino di Emergency, rivolto a tutti i combattenti, è stato tradotto in tutte le lingue del territorio afghano e riporta la posizione dell’ospedale di Lashkar-Gah. La comunicazione è stata diffusa su tutti i canali possibili, affinché siano rispettati i luoghi di cura in questi giorni critici, dove i combattimenti serpeggiano fra le vie della città. In questo momento – per ragioni di sicurezza – tutti i malati nelle strutture di Emergency del paese sono stati spostati lontano dalle finestre. “Lavoriamo per tenere attivo il nostro ospedale e offrire cure a tutti, indistintamente” ha spiegato Victor Urosevic, coordinatore medico del centro di Lashkar-gah. In pochi mesi l’ospedale ha curato più di 2.500 feriti, e gran parte del personale internazionale è rimasto nella struttura per aiutare i sanitari locali. 

Embed from Getty Images

Ti stai chiedendo il perché di tutto questo?

Rescue Press vuole aiutare i suoi lettori a comprendere meglio i problemi che affliggono il mondo del soccorso nel mondo. In questo caso, le nostre forze sono troppo piccole per garantirti una lettura comprensiva dei motivi che hanno portato alla situazione afghana. Ci piace però lasciare a voi lettori una traccia da seguire per formarvi un’idea più completa della situazione. Ecco quindi alcuni articoli utili da approfondire, in lingua inglese:

The taliban explained – Al Jazeera

Who leads taliban, and why – 18 news

Opinioni sull’afghanistan – da Analisi difesa

La caduta di Kabul – da Analisi Difesa