Il Congresso del 118 di Riva del Garda ha segnato la fine delle divisioni fra volontariato e professionismo, e l’unione di intenti fra tutte le professioni dell’emergenza-urgenza. Il futuro della figura dell’autista-soccorritore passa da “questa occasione unica, in cui è stato possibile ritrovarsi per crescere tutti”.

Il Secondo Congresso di Emergenza Urgenza di Riva del Garda 2021 è stato molto più di un semplice Congresso, la percezione di tutti i presenti è stata chiara. In un anfiteatro meraviglioso, all’interno di un’organizzazione magistrale e imponente, si è dimostrato molto più denso di contenuti di quanto si potesse immaginare fino a pochi mesi fa. E’ stato alternarsi di confronto, di aggiornamento, di formazione, di autorevolezza, di prestigio e, non ultimo, di ritorno ai rapporti umani e interpersonali dalle rappresentanze delle varie Società Scientifiche, alle Federazioni professionali, ai Rappresentanti le istituzioni e i Sindacati, alle Associazioni ed agli Operatori a qualsiasi titolo iscritti. All’interno della Tavola Rotonda tutti i relatori si sono presentati, hanno manifestato le proprie richieste e necessità ai politici in sala, come atto di indirizzo per arrivare a una sintesi dei DDL al Senato della Repubblica.

Ritrovarsi a confronto con i vertici delle più autorevoli Società Scientifiche dei Medici e degli Infermieri di area critica, Sindacati e Associazioni, ognuno portatore delle proprie istanze con la necessità di sentirsi uniti sia dal punto di vista professionale che umano, come accade nelle operazioni di soccorso. Tutto ciò con la ferma volontà di condividere ognuno le proprie criticità, non per semplici rivendicazioni di parte, ma come base per trovare una soluzione condivisa, portando ognuno a far proprie le istanze dell’altro per arrivare ad una visione unica e univoca di “coscienza di gruppo” e creando un contenitore di proposte costruttive ed inclusive. La sapiente regia organizzativa, cui va dato il merito di aver intuito un obiettivo così “alto” da perseguire, va riconosciuta ai Presidenti del Congresso, Nicola Colamaria e Andrea Andreucci e al Presidente SIIET Roberto Romano che ha coordinato il gruppo Area Emergenza nonché a tutti i Coordinatori delle Società Scientifiche promotrici del Congresso.

daniele orletti coes italia

Il presidente del CoES Italia Daniele Orletti

Il Presidente Co.E.S. Italia  Daniele Orletti lo definisce come ‘un’occasione unica in cui è stato possibile ritrovarsi per crescere tutti, per costruire, per guardare al futuro come legittima e legittimata componente del sistema, offrendo anche il contributo della componente tecnica, in un alto contesto di professionalità e per arrivare ad una proposta condivisa da tutti, in cui si chiede anche, unitariamente, di normare attraverso l’istituzione del  profilo professionale, le componenti tecniche del sistema di emergenza, ovvero anche l’Autista-Soccorritore. Se si vuol progettare un sistema di emergenza moderno ed efficiente, occorre partire dalla creazione di un contenitore giuridico che regolamenti e regolarizzi le attuali mansioni, compiti e funzioni dell’Autista-Soccorritore’.

Un altro importante obiettivo comune ai firmatari del succitato documento, è quello della richiesta di riconoscimento delle indennità di rischio ambientale per tutto il personale coinvolto nei servizi d’emergenza sanitaria territoriale che abbiamo proposto debba essere riconosciuto anche alla componente tecnica dell’equipaggio, cioè l’Autista-Soccorritore.

Co.E.S. Italia oltre a partecipare di diritto alla Tavola Rotonda come componente dell’attuale sistema di Emergenza territoriale,  ha avuto a disposizione altri 3 spazi l’interno del Congresso: Sandro Mancinelli istruttore Co.E.S. Formazione, ha illustrato l’obiettivo formativo specifico nell’ambito della guida in emergenza sanitaria, che si prefigge di dare le giuste competenze agli autisti soccorritori cosicché essi possano affrontare e superare con successo tutte le insidie che incontreranno nel loro percorso lavorativo.

Co.E.S. Italia | Approccio nei soccorsi in galleria e sui veicoli a propulsione ibrida-elettrica.

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Nella sala Garda, con una platea prettamente sanitaria, Giovanni Moresi, addetto stampa Co.E.S. Italia, ha portato all’attenzione della platea l’esperienza vissuta dagli Autisti-Soccorritori di Piacenza durante la prima ondata della pandemia da Covid-19 mediante un video-racconto basato su immagini registrate direttamente sul campo; 10 emozionanti minuti che raccontano quel territorio duramente colpito durante la primavera 2020, a rappresentanza delle analoghe situazioni vissute da tutti gli autisti soccorritori d’Italia.

Il Presidente Daniele Orletti, all’interno della Sala Riva, nella sessione degli Attori del Sistema, ha presentato l’evoluzione della nostra figura nel tempo, passando da un sistema “Scoop and Run” a un sistema “Stay and play” con un focus particolare sull’aspetto tecnico della guida, le responsabilità civili e penali dell’autista, tasso di incidentalità e le possibili azioni da mettere in campo per diminuire il numero di incidenti che vede coinvolti i mezzi di soccorso, dato purtroppo in costante ascesa. L’obiettivo è stato quello di rendere partecipi i sanitari e non, presenti in platea, dell’importanza della formazione specifica sulla guida in emergenza, la comparazione con le legislazioni europee in merito, oltre alla formazione specifica per effettuare le operazioni di soccorso.

Un grande lavoro di squadra, in rappresentanza di tutti gli Autisti-Soccorritori italiani, dei Co.E.S. Regionali, di tutti gli Associati sia del servizio pubblico che del privato che ci sostengono.

Apponendo la firma alla Carta di Riva, Co.E.S. Italia aderisce ad una dichiarazione di intenti in cui ogni componente si impegna a perseguire i punti condivisi da tutti gli altri firmatari, ogni componente dà peso e legittimazione ai contenuti indicati nella Carta anche se non rientra nella propria area di competenza. E’ un enorme passo verso la consapevolezza di sentirci un unico “Corpus Organico”, ovvero quello della macchina dell’Emergenza Urgenza Territoriale al servizio  di tutti i cittadini, da cui emerge la condivisa necessità di istituire il profilo professionale di Autista Soccorritore.