Alessandro Mella presenta su Rescue Press un volume dedicato alla ricostruzione dei sistemi di soccorso nell’Italia post-unitaria. Chi erano e come lavoravano i soccorritori della fine dell’800? Che sistema hanno usato per migliorare e integrarsi? 

È stato pubblicato, proprio in questi giorni, il nuovo volume del cav. Alessandro Mella dedicato ad un tema poco noto e raramente esplorato. Il titolo, infatti, è “Il problema del sistema soccorso nell’Italia postunitaria e giolittiana”. Tra la fine dell’ottocento e gli anni venti del novecento, in Italia, furono numerose le situazioni emergenziali e calamitose che misero a dura prova il Regio Esercito, i Reali Carabinieri, la Croce Rossa, i Civici Pompieri e così via. Inondazioni, crolli, terremoti e diversi altri gravi sinistri furono portatori di un costante dibattito sulle carenze e le limitazioni del Sistema Soccorso italiano. Polemiche che si trascinarono sui giornali e nelle aule parlamentari con scontri anche accaniti e con progetti e proposte perpetuamente naufragate tra le pieghe della politica e l’instabilità dei governi del tempo. L’autore, partendo da ricerche giovanili di alcuni anni fa opportunamente rivisitate, migliorate ed aggiornate, ha provato a ricostruire le tappe che condussero ai primi passi volti a dare strutture organiche ed omogenee e coordinamento efficiente ai soccorsi in caso di eventi disastrosi nell’Italia postunitaria e giolittiana. Un lungo cammino senza il quale la moderna protezione civile non esisterebbe. Foto, documenti, riferimenti e vicende si susseguono nel volumetto che presto verrà presentato in varie località ed è facilmente reperibile presso la Marvia Edizioni o nei consueti canali online. Il libro non è il primo che Mella ha dedicato a questi periodi avendo già dato alle stampe, anni fa, un volume sulle origini del Risorgimento in epoca napoleonica e carloalbertina ed un altro sulle vicende del deputato giolittiano Giovanni Rastelli. Questa nuova opera si onora, tra l’altro, di ospitare un’introduzione di Marco Bussone presidente nazionale Uncem. La particolarità di questa pubblicazione è che l’esposizione attraversa anni spesso non considerati come si conviene. Già nella seconda metà dell’ottocento prese ad emergere l’esigenza di impostare un metodo, una struttura, una forma, per organizzare i soccorsi in caso di gravi eventi. Tuttavia ci vollero anni e non poche traversie prima che si potesse giungere a parziali soluzioni che, al netto dei loro limiti, iniziarono comunque a gettare le basi di quello che oggi è il sistema di Protezione Civile nazionale. Eventi come i terremoti campani della fine dell’ottocento, o quelli terribili di Reggio Calabria-Messina o di Avezzano, diedero ai sostenitori della necessità di legiferare sul tema argomenti oggettivi per perorare la loro causa umanitaria. I primi passi mossi, finalmente, in una giusta direzione permisero di affrontare in modo meno approssimativo le tragedie successive come dimostrato nel caso del sisma del Volture. Pare singolare pensare che il problema del soccorso in Italia fosse un argomento di viva attualità e di vivace dibattito già sul finire del XIX secolo. Essenzialmente perché la questione è stata ricorrente nella storia d’Italia fino ad una ventina soltanto d’anni fa e tornò a riempire cronache e giornali nel secondo dopoguerra italiano trascinandosi fino ai principii del nuovo millennio. Le polemiche che seguirono, ad esempio, il drammatico disastro in Irpinia del 1980 sembrarono la riproposizione delle discussioni, dai più dimenticate, di tanti anni prima. Il libro, dunque, offre una panoramica, snella e scorrevole, sulle origini e la genesi di problemi che fino a pochi anni fa sembravano ancora una drammatica attualità. Problemi oggi superati grazie alla professionalità dei corpi dello stato, al dipartimento dedicato ed all’abnegazione spontanea di tante organizzazioni di tipo volontaristico. Valori che oggi sembrano scontanti ma che tali non furono nel passato.

 

Costo del volume: Euro 12,00

Isbn 9788889089873

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