Oggi in Italia la simulazione di alto livello nell’ambiente medicale è sempre più forte. Ecco perché gli esempi della maxi emergenza e dell’extra-ospedaliero stanno dimostrando quanto è importante formarsi e conoscere ciò che sarà fatto, un domani, sui pazienti.

Mai e poi mai la prima volta su un paziente. Questo è il mantra che da anni nell’ambiente della pratica medica si sente ripetere. Prima di effettuare una qualsiasi manovra sul cittadino bisognoso di cure, è necessario provarla in un ambiente di simulazione.  In Italia spesso guardiamo all’estero per capire le tendenze e le novità, ma dopo anni a rincorrere, finalmente abbiamo visto in questo 2022 anche noi degli eventi di alto livello, organizzati da medici e infermieri giovani, desiderosi di novità e di conoscere e testare il meglio della simulazione. Con Rescue Press abbiamo avuto la fortuna di accedere al workshop sul REBOA organizzato prima del Trauma Update dai medici del Trauma center dell’Ospedale Maggiore di Bologna. Una faculty di tutto rispetto, con tanti professionisti legati alla interessante realtà di SimZine. Quella è stata la prima esperienza che quest’anno ha posto l’attenzione sul mondo della simulazione. Se nel mondo del soccorso impervio è una quotidianità provare in ambiente, e i corsi valanghe della scuola SNAMED rimangono un appuntamento tradizionale, è stata invece una avventurosa scoperta l’esperienza del MOTORCAMP di Imola. Organizzato da SIAARTI, l’evento sul circuito dove sabato e domenica avevano corso le auto di Formula 1, ha radunato più di 300 specialisti per vedere come l’approccio alla medicina nella pratica avanzata deve essere gestito con tanta, tantissima simulazione.

Il recap di MOTORCAMP

Alla due giorni di IMOLA hanno partecipato tanti fra medici, infermieri e tecnici, che si sono suddivisi tra sessioni plenarie e parallele, workshop e tante simulazioni realizzate proprio presso i box dell’autodromo (gestione delle emergenze, interventi di elisoccorso, interventi salvavita, pazienti ustionati). “E’ stata una due giorni di grandissima interazione”, ha dichiarato in conclusione Elena Giovanna Bignami, tra le coordinatrici scientifiche dell’evento SIAARTI, “Ci portiamo a casa l’evidenza della commistione fortissima tra i nostri due mondi. I maggiori punti di contatto sono probabilmente presenti nell’uso comune della diagnostica per immagini, nell’utilizzo sempre più ampio e preciso delle nuove tecnologie, ma anche nella comune capacità – su cui possiamo confrontarci sempre più – di avere il controllo di situazioni estreme, nella capacità di prendere decisioni difficili in situazione di stress”. Un percorso, quello iniziato tra anestesisti e mondo della velocità automobilistica, che è appena iniziato, e che – conclude Bignami – “può portare a collaborazioni utilissime anche nel futuro, per continuare a scambiarci conoscenze sulle applicazioni di alta tecnologie a di intelligenza artificiale: un interscambio che può portare un enorme beneficio reciproco”.

“Nella due giorni è risultato evidente che l’anestesista-rianimatore potrebbe essere paragonato al pilota di F1”, ha commentato al termine dei lavori il presidente SIAARTI Antonino Giarratano, “L’AR guida una macchina, quella del corpo umano, laddove i piloti e gli ingegneri governano una vettura che viaggia a 300 all’ora. Formazione e ricerca sono alla base di entrambi gli ambiti, che in situazioni di emergenza si trovano ad affrontare tematiche comuni da cui dipendono vite umane e sicurezza di persone e di team”. Dal suo punto di vista Corrado Onorato, responsabile impostazione vettura in Ferrari Area Sportiva, ha confermato che il MOTORCAMP è stata “un’esperienza bellissima e nuova, che ci ha fatto scoprire i tanti punti in comune tra gestione della macchina e gestione del corpo umano. Tra chi si occupa di alta velocità in pista ed anestesisti-rianimatori abbiamo tanti modi di gestire comune, penso ad esempio all’adozione di strumenti di diagnostica per immagini, dove ora anche la F1 utilizza strumenti e metodi abitualmente utilizzati in medicina, come ad esempio i raggi x e gli ultrasuoni, che sono oggi indispensabili per avere sotto controllo ogni parte della vettura, dai freni all’aerodinamica ed alla ventilazione”.

Partendo da “Sicurezza nel mondo dei motori e nel mondo anestesiologico” fino al “Management nel mondo delle corse e nel blocco operatorio” tutti gli specialisti hanno avuto modo di approfondire tecniche e questioni fondamentali nella medicina. Il lavoro più stimolante è stato di certo quello che ha messo a confronto gli anestesisti e i progettisti di Formula 1 con Corrado Onorato (coordinatore dell’area Design Scuderia Ferrari) su temi specifici di entrambe le discipline: “Officina ed ECMO”; la Diagnostica; la Ventilazione; Motore e trasmissione; Carburanti e nutrizione.