E’ giusto parlare delle competenze avanzate per gli infermieri, ma ci sono dei punti fermi che non possono essere confusi. Riceviamo e pubblichiamo volentieri la lettera della SIIET su questo tema, così delicato e importante in un momento di transizione per il mondo dell’emergenza pre-ospedaliera.

La Società Scientifica SIIET, dopo alcune pubblicazioni di questi giorni sul tema delle competenze avanzate, vuole fornire un supporto informativo per evitare la diffusione di fuorvianti ed erronee informazioni. Certamente molti colleghi vogliono indagare in buona fede questo tema così importante, ma occorre porre attenzione ai termini utilizzati soprattutto se chi li utilizza è un professionista del settore.

Chiariamo quale infermiere stiamo definendo per l’emergenza territoriale?

Analizzare la figura dell’infermiere avanzato in generale non può essere fatto con un’analisi superficiale, senza supporto di riferimenti normativi o scientifici, rispetto alla situazione del sistema di emergenza territoriale (SET). Fermo restando il rispetto per le opinioni personali, non passa inosservata la confusione che si pone in diverse situazioni nell’utilizzare concetti fondamentali quali protocollo, linee di indirizzo, ed atti medico delegati. In particolare gli atti medico delegati non trovano allocazione alcuna nella legislazione italiana. L’infermiere ha smesso di lavorare per protocolli ormai quasi da un trentennio. E sulle linee di indirizzo c’è da fare chiarezza: ci si riferisce alle Linee Guida, alle buone pratiche clinico assistenziali presenti nella “Legge Gelli” o a qualche documento regionale?

I toni allarmanti verso l’impiego degli infermieri sono giusti o sbagliati?

Non condividiamo alcune affermazioni lette in articoli pubblicati su testate di settore. Riteniamo sia pericoloso parlare di “preoccupanti trend”, di un “servizio di soccorso che rischia di essere de qualificato” oppure di concetti come “la carenza di personale medico è la conseguente dequalificazione del servizio di emergenza territoriale rappresentano una minaccia per la salute pubblica”. Queste affermazioni sono irrispettose dei tanti colleghi che, con dedizione, passione e professionalità stanno sostenenendo un’evoluzione naturale, solo accelerata dalla situazione contingente. SIIET, fin dalla sua nascita, sostiene e guida questo aspetto nei propri documenti. Ci esprimiamo utilizzando il termine “riconoscimento delle competenze” e non “acquisizione” lasciando intendere inopportune invasioni di campo. Poniamo infine l’attenzione “nel cosa” pubblicare, perché articoli come quelli letti in rete alimentano l’ignoranza (inteso grammaticalmente come mancata conoscenza), e il discredito verso tutti. In un momento così delicato del nostro tempo, dopo aver dimostrato ancora una volta che l’infermiere SET è una risorsa del sistema e non un usurpatore, consigliamo di analizzare e approfondire “istruire per crescere”: Il documento approvato dal comitato scientifico e dall’intera SIIET sulle competenze infermieristiche: lo trovate qui.

Lavoriamo tutti insieme perché l’infermiere sia fondamentale ovunque, non a macchia di leopardo

In definitiva l’argomento trattato è complesso e diversificato, in Italia. Come illustrato dai dati raccolti nello studio condiviso fra SIIET e SIEMS sulla figura infermieristica nei 118, non c’è ancora uniformità di impiego e di vedute.  Riteniamo inoltre importante analizzare con attenzione la situazione Internazionale, per non porre malamente dei confronti importanti. Esistono scenari in cui compaiono altre figure professionali tecniche che non hanno termini di paragone nella normativa italiana. Concludendo, è riduttivo affrontare in un articolo via social un argomento così esteso e complesso. Sottolineiamo l’importanza di una corretta informazione. Riteniamo doveroso fornire informazioni verificate e non frutto di opinioni personali come purtroppo è capitato.
Usufruiamo dello spunto fornito per ringraziare chi sta sostenendo, dalla politica agli operatori, la volontà di creare un sistema 118 migliore. E soprattutto, restiamo a disposizione di tutti per chiarire, approfondire e informare.

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