A fianco di SIMEU si schiera anche la SIEMS, con una lettera del presidente Mario Costa che sottolinea i problemi di un settore in crisi di personale, ma non di identità. 

Si allarga la platea delle società scientifiche a supporto della protesta SIMEU che il 17 novembre prossimo vedrà in piazza centinaia di professionisti dell’emergenza. Il problema di fondo è legato al forte disagio lavorativo, ma anche ad uno scarso ascolto delle necessità di chi rende possibile avere, in Italia, un sistema 118 di qualità. Personale che – oltre ad essere stremato dalla pandemia – si trova poco rappresentato a livello politico, e con pochi fondi a disposizione per migliorare la propria condizione. Ma il punto di vista della SIEMS e del suo presidente ribalta il concetto, con un intervento interessante.

“La protesta dei medici e degli infermieri dei Pronto soccorso del prossimo 17 novembre – scrive il presidente SIEMS Mario Costa – vede il mondo 118 assolutamente coinvolto. Questo per due ragioni: perché si tratta di una protesta legittima che coinvolge la qualità stessa dell’assistenza ai cittadini in emergenza, e perché secondo il modo di vedere delle società scientifiche che aderiscono alla carta di Riva, il medico di Ps e il medico 118 sono la stessa figura. Dunque siamo a fianco dei colleghi nel denunciare la situazione di disagio lavorativo causato delle carenze strutturali e di organico che si registrano nelle Strutture di Medicina d’Urgenza, del Pronto Soccorso e del 118 in tutta Italia.

Rifuggiamo però dalle logiche che lamentano una mancata attenzione al settore del 118 in particolare: crediamo infatti che, anche se al Sistema 118 non è stato destinato un finanziamento specifico dal Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza e dal Recovery Fund, la strada da percorrere non debba essere quella di strapparsi le vesti denunciando l’”incuria e l’ingratitudine” da parte delle Istituzioni preposte, ma è quella di ricordare a queste stesse istituzioni che il mondo 118 è certo, oggi, di avere l’attenzione che merita e una considerazione piena delle esigenze dell’emergenza territoriale.

E questo per un semplice motivo: se parliamo di Pronto Soccorso, parliamo anche di 118, così come se parliamo di DEA, parliamo anche di 118. Il nostro mondo, lo ricordiamo ancora una volta, non ha senso se considerato a se stante, scollegato dal resto del sistema dell’emergenza che parte dalle esigenze del territorio.

Da tempo le società scientifiche e il mondo sindacale si sono fatte interlocutori proattivi e constanti nei confronti del mondo politico e istituzionale, anche a livello parlamentare con ben 5 ddl in discussione, per far passare questo concetto virtuoso, ovvero quello di una filiera senza soluzione di continuità del mondo dell’emergenza. Se sposiamo questo concetto, sarà facile ottenere quanto spetta ai vari livelli di questa catena professionale”.

Dott. Mario Costa

Presidente SIEMS-Società Italiana Emergenza Sanitaria