Nel mondo del soccorso i ringraziamenti sono rari. Spesso sono vuoti contenitori da usare nelle occasioni politiche. Ma ci sono anche i miracoli. Quelli che donano emozioni purissime.

E’ successo anche a me. Succede raramente, ma quando accade è un distillato di emozione, di energia, di motivazione. Poche settimane fa, durante l’incontro con i ragazzi di una scuola professionale della provincia di Verona, venni a scoprire che il figlio di un sopravvissuto ad arresto cardiaco era passato sotto le mie mani durante l’RCP. Quella persona, con tutto il suo bagaglio emotivo, era presente nella sala dove stavamo spiegando l’importanza delle manovre di primo soccorso.

Quella persona con molta educazione e compostezza, sollevò la mano. Chiese la parola presentandosi con voce bassa, un po’ tremante per l’emozione.

“Mi chiamo Massimiliano e abito a San Giovanni Lupatoto” disse alzandosi in piedi.

“Lei venne a casa mia quando mio padre fece un infarto e andò in arresto cardiaco. Arrivò in ambulanza, con una sua collega. Iniziaste a fare il massaggio cardiaco a mio papà che era disteso per terra. Non mi ricordo molto. Ero bloccato dal terrore di perdere mio padre, e nel frattempo cercavo di calmare mia madre in preda ad una crisi di pianto. Ma una cosa la ricordo. La sua voce. Io mi ricordo. benissimo quando a un certo punto lei ha detto alla sua collega “Aspetta…aspetta un momento. Lo abbiamo ripreso, lo abbiamo riperso“. Poi ricordo il rumore dell’elicottero che atterrava poco distante da casa nostra, e poco altro. Ma so una cosa: mio padre è ancora vivo e sta discretamente bene. Grazie.”.

La voce di Massimiliano tremava, tanto.

Chi mi conosce sa che sono logorroico di natura e farmi tacere è un’impresa non semplice. Eppure quella volta lì mi bloccai, non riuscii quasi più a riprendere il discorso da dove lo avevo interrotto. Con il padre di Massimiliano ci incontrammo ancora dopo quel brutto episodio, e dopo aver scoperto che stava bene. Ma di momenti belli come quel giorno con suo figlio, in mezzo agli studenti, non ce ne sono mai stati. Fu una sensazione indescrivibile, non solo inaspettata per come era avvenuta, ma realmente indefinibile. Stupenda. Anche questo fa parte del mondo del soccorso, dove tutto può accadere sia nel male che nel bene e ogni volta è un sussulto di emozioni e gratificazioni.

Vi auguro di vivere tanti momenti come questo, nel vostro 2022.