L’azione delle Misericordie ha portato ad un accordo sui fondi a favore delle associazione di volontariato.

FIRENZE – La Federazione regionale delle Misericordie della Toscana ha siglato un accordo con Regione Toscana per supportare le associazioni di volontariato sugli extra-costi dovuti al caro bollette e al caro carburanti. L’accordo è un primo passo da parte della Regione al grido d’aiuto delle associazioni, levato dal Presidente delle Misericordie Giani poche settimane fa.

Un successo per le associazioni delle Misericordie

La necessità – per portare avanti i servizi – è quella di avere un ristorno economico rapido rispetto ai crediti vantati dalle associazioni, dopo il quale partirà una rivalutazione dei costi effettivi che le Misericordie e le altre associazioni devono sostenere per le attività quotidiane sia nelle attività di Carità che nei progetti di solidarietà sociale.  In una nota alla stampa il Presidente delle Misericordie della Toscana Corsinovi ha spiegato che “Il percorso si dovrà concludere entro il corrente anno. L’auspicio è anche quello che il governo nazionale, finora inerte rispetto alla richiesta forte del volontariato, finalmente gli presti ascolto e, così come ha considerato le più svariate realtà nei provvedimenti “di aiuti”, non continui a dimenticarsi ancora delle stesse associazioni di volontariato”. “La Federazione regionale – continua Corsinovi –  in sinergia con tutto il Movimento toscano e nazionale, continuerà a vigilare e camminare sulla strada intrapresa, quella del riconoscimento e valorizzazione del nostro servizio, della cura per le nostre comunità”.

“Il primo risultato ottenuto oggi – continua la nota delle Misericordie – è frutto di un grande lavoro svolto insieme da tutte le Misericordie: il grido di aiuto che si è levato dalle nostre associazioni, a partire dalla Misericordia Madre di Firenze, da tutti i Coordinamenti zonali toscani, nessuno escluso, è stato prontamente raccolto e rilanciato dal Presidente della Confederazione Nazionale dott. Domenico Giani e dalla Federazione regionale affinché non restasse inascoltato”.

Le parole di ANPAS Toscana dopo l’accordo raggiunto con la Regione

“L’intesa siglata con la Regione – aggiunge il delegato di Anpas Toscana, Dimitri Bettini –  sancisce un nuovo patto a sostegno dei cittadini e delle nostre associazioni. E non solo per il ristoro delle maggiori spese. Troviamo le basi per ripartire e rilanciare. Il sistema sanitario toscano dà ampie garanzie di assistenza ai cittadini. Si parla sempre troppo poco del costante aggiornamento di questi ultimi vent’anni, non solo a livello normativo, ma anche in termini di costruzione del welfare. Anche per voce del presidente Giani, grazie all’intesa di oggi, questo processo di aggiornamento riparte da oggi in regime paritetico. Se in questi mesi si è fatta dell’inappropriatezza sui territori, è forse perché proprio sui territori è mancato un po’ di dialogo. Dobbiamo riprendere a parlarci. La Regione con le sue Aziende sanitarie, le aziende sanitarie con le associazioni. Siamo attenti a non consumare risorse pubbliche, ma anche consapevoli che non ne deve scaturire una riduzione dei servizi al cittadino. L’ammodernamento del sistema deve sfruttare le tecnologie di cui disponiamo: la telemedicina in primis per ridurre il carico drammatico sui dipartimenti di emergenza dei nostri ospedali che finiscono per incidere non solo sul personale sanitario, ma anche sui trasporti. Ma per potenziare lo stato sociale a favore dei nostri concittadini occorre spingere anche sul fronte nazionale. E’ assurdo pensare che il governo centrale nei suoi provvedimenti, non pensi al terzo settore, che pure garantisce molti servizi indispensabili (oltre al sanitario per esempio l’antincendio boschivo) senza i quali tutto finirebbe male. E’ un problema di interlocuzione politica, ma anche burocratica. Non tutti i problemi si risolvono a Firenze, alcuni si risolvono anche a Roma o a Bruxelles. Da oggi deve ripartire anche un appello forte alla politica nazionale, visto che già i candidati alle prossime politiche si presentano nelle nostre sedi per chiedere quali siano le necessità per tenere conto delle esigenze del volontariato che chiede solo di poter operare meglio al servizio della comunità”

Gli impegni di Regione Toscana a favore delle associazioni di soccorso

  • rivalutare i costi standard del personale, della gestione dei punti di emergenza territoriali e acquisizione di automezzi ed attrezzature per garantire i punti di emergenza territoriali a partire dal 1 gennaio 2023;
  • rivalutare il costo a km e la valorizzazione degli stby (stand-by) da riconoscere alle associazioni, in considerazione dell’aumento del prezzo dei carburanti e dell’energia, calcolati sulla base di parametri stabiliti dal gruppo tecnico, per una somma da aggiungersi al budget 2022 fino a 6 milioni di euro di incremento;
  • confermare il budget 2022 in linea e con la modalità prevista all’interno della delibera 1149 del 2021 pari a 99.000.000 euro, “budget complessivo di 99.000.000 euro che comprende, in conformità a quanto previsto dall’articolo 76 novies della legge regionale 40/2002, sia le risorse destinate alle associazioni di volontariato ed ai comitati della Cri, iscritti nell’elenco di cui all’art. 76 quinquies della legge regionale 40/2005, determinate in ragione della quantità e qualità delle attività di trasporto di emergenza urgenza da erogare, sia le risorse destinate agli organismi rappresentativi delle associazioni di volontariato ed al Comitato regionale della Cri, in caso di delega per lo svolgimento delle attività di supporto tecnico, raccordo, coordinamento e tenuta del sistema di emergenza urgenza, determinate in percentuale non superiore al 6 per cento delle risorse attribuite alle associazioni di volontariato o comitati della CRI deleganti” è inoltre opportuno ricordare che sul capitolo di spesa in oggetto sono ricompresi i fondi destinati alle zone disagiate, pari a euro 500.000 per l’anno 2022;
  • si è pattuito, inoltre, “che eventuali oneri aggiuntivi, oltre a quelli già previsti con il presente atto in 99.000.000 euro complessivi, saranno a carico delle Aziende sanitarie locali, che dovranno riassorbire nei propri bilanci sia le eventuali ulteriori risorse, da destinare alle associazioni, necessarie per i servizi di trasporto di emergenza urgenza, sia le relative risorse correlate all’attività di coordinamento da destinare agli organismi regionali rappresentativi delle associazioni stesse, e pertanto senza ulteriori oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale.