E’ un aiuto concreto a chi visita l’Italia per pochi giorni o a chi, come immigrati e rifugiati, hanno bisogno di usufruire dei servizi sanitari ma non ne comprendono il funzionamento. L’hanno realizzata le società scientifiche del 118 ed è disponibile in 8 lingue differenti.
MILANO – L’hanno redatta direttamente medici, infermieri e soccorritori del 118, ed è pensata per dare un aiuto concreto alla popolazione di stranieri che arriva in Italia per turismo, per lavoro o scappando da guerre e carestie. E’ la “Guida ai servizi di Emergenza Urgenza“, redatta da quattro realtà scientifiche del settore: la SIEMS (Società italiana Emergenza sanitaria), la SIIET (Società Italiana infermieri emergenza territoriale) e la SIMEU (Società italiana di Emergenza Urgenza), insieme a CIVES (Coordinamento Infermieri Volontari Emergenze Sanitarie). L’opuscolo è stato realizzato in collaborazione con il Tavolo immigrazione e salute, e con il patrocinio e sostegno di FISM (Federazione italiana Società scientifiche) e R4H –Rotarians4healtH.
A cosa serve una guida al 118 e al Pronto Soccorso per gli utenti?
Spesso chi arriva in Italia non è a conoscenza delle attività che vengono svolte in modo gratuito e universalistico dal Sistema Sanitario Nazionale. E’ quindi difficile garantire a tutti l’accesso alle prestazioni, e far capire come non ci siano limiti di assistenza alle persone che ne hanno bisogno. In questa guida le società scientifiche hanno cercato di condensare le domande più frequenti che gli stranieri fanno una volta in Italia ovvero: “Posso parlare la mia lingua con il 118?”, “Ci sono app che possono aiutarmi?”, o ancora “se non ho il permesso di soggiorno posso andare in Pronto Soccorso?”. Il testo è suddiviso in otto settori, editi in 8 lingue diverse: italiano, inglese, francese, rumeno, spagnolo, ucraino, cinese, arabo. In ciascuna lingua ci sono le informazioni essenziali sui servizi di emergenza e una serie di domande e risposte, quelle che più frequentemente gli stranieri si fanno.
Capire i servizi, per fruire dei propri diritti come esseri umani
La novità della Guida è che per la prima volta si è cercato di comprendere in un unico sintetico testo tutte le informazioni relative al 118 ma anche al pronto soccorso, in modo da fornire una panoramica a 360° dei servizi disponibili. La guida sarà distribuita grazie anche alla collaborazione del Tavolo nazionale immigrazione e salute, che raccoglie organizzazioni impegnate a livello nazionale sui temi del diritto alla salute e alle cure per i migranti. Tra i destinatari, le aziende sanitarie, le organizzazioni che si occupano di migranti richiedenti asilo, le Caritas territoriali, i sevizi sociali di Comuni e regioni, i Pronto soccorso, il mondo del volontariato. Secondo gli ultimi dati ISTAT il 13,8% degli stranieri (di 14 anni e più) che si rivolge al Pronto soccorso ha difficoltà a spiegare in italiano i propri disturbi al medico e il 14,9% a comprendere ciò che il medico dice. Ma c’è anche una percentuale difficilmente quantificabile di soggetti senza permesso di soggiorno che evita di utilizzare i servizi di emergenza per paura di una denuncia. Stiamo parlando – ormai – di quasi 6 milioni di persone (5,756,000 al primo gennaio 2021) oggi in Italia, fra cui mezzo milione di immigrati senza permesso di soggiorno. I minori in questa quota rappresentano il 20,3% del totale. Un numero di persone che non può essere ignorato e deve essere supportato nello stesso modo in cui si garantisce assistenza ai cittadini italiani, perché la Costituzione dice che il servizio sanitario deve essere “universale, uguale ed equo” per tutti.