I Vigili del Fuoco di Alicante hanno recapitato una fattura da 211 euro ad una giovane di 27 anni salvata da un tentativo di suicidio. E’ giusto far pagare i servizi di emergenza al paziente in situazioni simili?

Abbiamo già parlato in passato della possibilità di far pagare gli interventi sanitari a ubriachi o persone che non sono in immediato pericolo di vita. E’ un tema che riguarda molto il sistema di elisoccorso italiano. Ma questa che state per leggere è una storia che potrebbe farvi riflettere su centinaia di situazioni . Quanti casi potrebbero contenere un vulnus molto spiacevole da risolvere? Cosa fare con pazienti che hanno problematiche psichiatriche o psicologiche? Lo racconta la storia di J, donna di Alicante, in Spagna. 

Tentativo di suicidio con maxi intervento e parcella finale

Ad aprile 2022 la ragazza di 27 anni si trova in una situazione estremamente precaria. Dolore costante, malesseri e problematiche stressanti la portano a considerare il suicidio come un’opzione valida. Così ingurgita una dose massiccia di farmaci per farla finita. Fortunatamente, pochi minuti dopo il gesto, gli amici avvisano il servizio di emergenza che si presenta a casa della vittima e la porta all’ospedale di Alicante, per una lavanda gastrica e un ricovero temporaneo.  All’intervento extra-ospedaliero di salvataggio lavorano Vigili del Fuoco, personale sanitario e Polizia di Alicante. La ragazza non ricorda nulla di quel giorno, tranne un vigile del fuoco che la accompagnò, secondo quanto raccolto dalla giornalista Laura Martìnez del quotidiano El Diario. 

Pagare l’intervento in caso di tentato suicidio: ri-vittimizzare la vittima

Un anno dopo però la donna ha ricevuto dall’azienda del dipartimento di Alicante una fattura per l’importo di 211 euro legate all’attivazione proprio dei Vigili del Fuoco. Il servizio “soccorso di persona a domicilio” infatti in quella realtà comporta una spesa di circa 200 euro forfettari da affrontare se viene attivato il soccorso tecnico. La vittima – per non pagare – deve fare ricorso in appello, dimostrando di avere un basso reddito, una perizia psichiatrica o una situazione di vulnerabilità che hanno portato ad effettuare l’intervento in emergenza-urgenza. Un modello, quello spagnolo che secondo alcune associazioni di psicologi ri-vittimizza la persona colpita da istinti suicidi. “Dovrei dimostrare con reperti medici che non mi sono messa in pericolo per negligenza – ha raccontato al giornale spagnolo la vittima – ma che quell’intervento era necessario per salvarmi la vita. Per me è una nuova violenza, anche economica, mentre sto continuando a soffrire”. 

Cerchi maggiori informazioni sui servizi di emergenza in Italia? Scopri di più sulla guida ai servizi di emergenza pubblicata dalle società scientifiche del 118 e dei Pronto Soccorso italiani.

Il tema della negligenza può essere fra le motivazioni per far pagare un intervento dei servizi di emergenza?

Inserire i tentativi di suicidio fra le patologie “negligenti” è un grosso rischio. Molti esperti di salute mentale segnalano che non tutti i tentativi di suicidio sono legati ad una malattia mentale. E’ anche questo il motivo per cui la municipalità di Alicante provvederà a revisionare il fascicolo: “Le tasse da riscuotere sono all’interno di procedure automatizzate. Ma questo non è un caso normale, quotidiano o abituale, secondo il governo della municipalità. Quindi revisioneremo la pratica e la studieremo”. 

Pagare l’intervento del soccorso tecnico ma non l’intervento sanitario?

Dal canto loro, i responsabili del sistema di emergenza sanitaria della Generalitad Valenciana spiegano che nei loro protocolli non ci sono tassazioni previste per i servizi effettuati in situazioni di “negligenza” o mancato pericolo. “Si tratta di una tassazione municipale, non imposta da noi ma dall’autorità locale”. Ed è proprio Alicante che ha emesso una “ordinanza fiscale” per le prestazioni del servizio antincendio. Il pagamento è previsto per tutti gli interventi con partenza di personale e mezzi del parco mezzi e attrezzature municipale, a beneficio di persone fisiche, qualunque sia la forma dell’attività, anche senza ricorso dell’interessato, purché sia accertata l’esistenza di un infortunio o la necessità di assistenza. 

La tassa prevede un’esenzione esclusivamente per reddito, non per patologia come indicato a questo link.

Dove chiedere aiuto
Se sei in una situazione di emergenza, chiama il numero 112. Se tu o qualcuno che conosci ha dei pensieri suicidi, puoi chiamare il Telefono Amico allo 199 284 284 oppure via internet da qui, tutti i giorni dalle 10 alle 24.

Puoi anche chiamare i Samaritans al numero verde gratuito 800 86 00 22 da telefono fisso o al 06 77208977 da cellulare, tutti i giorni dalle 13 alle 22.